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Ristoratori, l'allarme di Tni: "Fatturato in calo del 30%"

Le stime di Tni Italia - Federterziario: "Solo il 27% di associati vede il 2022 come un anno migliore"

A gennaio 2022, rispetto allo stesso mese 2021, i ristoratori toscani hanno perso oltre il 30% del fatturato. Queste almeno le stime di TNI Italia-FederTerziario, emerse da un'indagine tra i propri associati.

"Le attese per quest'anno sono tutt'altro che ottimistiche. Secondo il sondaggio fatto dal 16 al 19 febbraio scorsi tra i nostri associati, solo il 27% di imprenditori del mondo della ristorazione si aspetta che il 2022 sia un anno migliore, in termini economici, rispetto al 2021", spiega l'associazione di categoria.

"Il 50% prevede che sarà peggiore e il restante o stabile o non risponde. Ben l'89%, inoltre, afferma che rispetto al 2019 il fatturato è calato. E continua a calare anche in questo inizio 2022", si legge in una nota diffusa.

Sul banco degli imputati Tni mette il Green Pass: "Uno dei fattori che più contribuiscono a tenere lontane le persone dai ristoranti e dagli alberghi è il green pass: l'85% degli intervistati chiede infatti che venga eliminato. Anche perché, secondo quasi due imprenditori su tre, proprio a causa della certificazione verde si sono trovati in situazioni spiacevoli o hanno discusso con il cliente".

Nonostante la profonda crisi in cui versa il settore, la maggioranza degli imprenditori non ha perso la passione per il proprio lavoro. Quasi il 54% degli intervistati ha dichiarato, infatti, di aver fatto investimenti nel corso del 2021.

Sempre secondo l'indagine di TNI Italia-FederTerziario, gli imprenditori dell'accoglienza e della ristorazione sono convinti che per salvare e rilanciare il settore servano, prima di tutto, "interventi concreti e urgenti sul caro bollette, la reintroduzione del credito d'imposta per chi ha il fondo in affitto, l'eliminazione del green pass, la riduzione della pressione fiscale, la moratoria fino al 2023 di mutui e finanziamenti".

E a proposito di caro energia, Tni Italia ha lanciato su change.org (www.change.org/p/stop-caro-bollette-famiglie-e-imprese-stanno-morendo) la petizione online 'Basta imposte, solo consumi', in cui chiede al governo "di far pagare alle imprese le stesse tariffe per l'energia che vengono pagate in Europa, di tassare gli extra profitti delle imprese fornitrici di energia in modo da sostenere lo scostamento di bilancio necessario ad aiutare le imprese italiane massacrate dal caro bollette, di pagare solo il consumo effettivo, senza imposte né oneri di sistema, di calmierare le tariffe e far applicare quella più bassa come misura eccezionale in questo difficile momento storico, di estendere anche alle pmi il credito d'imposta del 20% sulle bollette pagate e di applicare il meccanismo del 'reverse charge Iva' perché le imprese non hanno liquidità per pagare oggi l'Iva che porteranno in deduzione domani".

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