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Economia

Rapporto sull'economia della Toscana: bene imprese, stabile turismo

Cresce l'indebitamento delle famiglie 

In un contesto di diffusa incertezza l’attività economica in regione è rimasta debole nella prima parte dell’anno, con dinamiche differenziate tra i principali settori.

Le imprese 
Nell’industria il sondaggio della Banca d’Italia su un campione di imprese con almeno 20 addetti ha segnalato un lieve aumento del fatturato, cresciuto più intensamente per le imprese medio-grandi. Per l’anno in corso le imprese hanno in larga misura confermato i piani di investimento formulati in primavera, che prefiguravano un aumento dell’accumulazione di capitale. Le vendite all’estero, pur in un contesto di generale rallentamento del commercio mondiale, sono cresciute nei primi sei mesi del 16,4 per cento a prezzi correnti, una dinamica decisamente più sostenuta di quella del complesso del Paese. Vi hanno contribuito soprattutto i comparti della moda e la consegna di commesse pluriennali nella meccanica e nei mezzi di trasporto.

L’attività nel terziario si è indebolita nella prima parte dell’anno: secondo il sondaggio autunnale il fatturato delle imprese intervistate è rimasto pressoché stazionario e gli investimenti sono previsti in calo. Nel comparto turistico i dati dei primi sei mesi indicano una sostanziale stabilità delle presenze (0,2 per cento), in calo per gli stranieri e in aumento per gli italiani. Secondo i dati delle autorità portuali è proseguita la crescita del traffico di merci (5,8 per cento). Ha rallentato il traffico di passeggeri negli aeroporti toscani (allo 0,6 per cento).

L’attività nell’edilizia ha mostrato un moderato recupero: secondo i dati diffusi dall’ANCE sono aumentati il numero delle imprese, quello dei lavoratori e quello delle ore lavorate. È proseguito l’aumento degli scambi sia nel comparto abitativo sia in quello non residenziale. La redditività e la liquidità del settore produttivo si sono mantenute su livelli elevati.

Il mercato del lavoro
L’occupazione è rimasta sostanzialmente stabile (-0,3 per cento): all’incremento nell’industria si è contrapposto il moderato calo negli altri settori. Tra i flussi di nuove assunzioni, è cresciuta la componente a tempo indeterminato, a fronte di una diminuzione di quella a termine. Il tasso di occupazione è risultato invariato al 66,7 per cento, mentre il tasso di disoccupazione è leggermente diminuito al 7,4 per cento, in presenza di un calo delle forze di lavoro.

Le famiglie 
Nel primo semestre è proseguito l’aumento dell’indebitamento delle famiglie, anche grazie a condizioni di offerta distese. Hanno continuato a crescere sia il credito al consumo (7,3 per cento) sia lo stock di mutui per l’acquisto di abitazioni (3,1). Nel secondo trimestre il tasso di interesse medio sui nuovi mutui è sceso al 2,2 per cento.

I finanziamenti all’economia

Il credito all’economia regionale è rimasto pressoché stazionario (0,3 per cento). Alla prosecuzione della crescita dei finanziamenti alle famiglie si è contrapposto il calo al settore produttivo, che si è esteso anche alle unità di maggiori dimensioni. I criteri di offerta rivolti alle imprese sono rimasti prudenti, soprattutto per quanto riguarda i rating minimi richiesti alla clientela. Per le famiglie permangono invece condizioni di accesso al credito accomodanti.

La qualità del credito
La qualità del credito è ulteriormente migliorata: i prestiti entrati in deterioramento sono calati, in rapporto ai finanziamenti esistenti all’inizio del periodo, di tre decimi di punto, all’1,5 per cento, un valore tornato in linea con la media italiana. L’indicatore è calato sia per le imprese (al 2,1 per cento), sia per le famiglie (all’1,0). Anche l’incidenza delle posizioni deteriorate è diminuita al 13,3 per cento.

Le aspettative
Le aspettative a breve termine formulate dalle imprese su fatturato e investimenti prefigurano un’evoluzione più favorevole della congiuntura. Permangono tuttavia rischi al ribasso connessi con le recenti spinte protezionistiche. Nelle attese delle banche le condizioni di offerta dovrebbero restare accomodanti per le famiglie e migliorare progressivamente anche per le imprese.

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