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In arrivo anche in Italia il passaporto vaccinale per viaggiare

Cina primo paese al mondo, l'Unione europea ci sta pensando. Obiettivo: libertà e far ripartire l'economia

La Cina è il primo paese a lanciare il passaporto vaccinale: il certificato che prova l'immunizzazione della persona e consente di viaggiare in sicurezza e libertà, anche oltre confine. Un modo per far ripartire l'economia, oltre che restituire ai cittadini un po' di libertà. E se Stati Uniti e Gran Bretagna ci stanno pensando, anche nell'Unione europea si sta lavorando a un "green pass" per consentire ai propri cittadini che siano stati vaccinati di muoversi liberamente all'interno ed all'esterno dei confini europei.

Un'idea rilanciata anche da Assoviaggi. Tornare a viaggiare sarebbe una boccata d'ossigeno per tutti: in uscita e anche in entrata da un punto di vista economico per il settore ricettivo di città come Firenze. Il passaporto coinvolgerebbe i paesi europei a maggior flusso turistico. "Non stiamo parlando di un passaporto vaccinale ma di protocolli comuni tra paesi per far sì che ci sia mobilità di viaggiatori almeno in ambito europeo. - commenta il presidente nazionale di Assoviaggi, Gianni Rebecchi - Se io italiano vado in Spagna, avrò le stesse misure dello spagnolo che verrà in Italia, e così ad esempio anche con Francia, Grecia e Germania".

Un tampone all'arrivo nel paese "covid free" e poi controlli periodici per evitare contagi. Un sistema che, secondo Rebecchi, potrebbe essere messo in piedi "entro 30-60 giorni". Accanto a questo, Assoviaggi chiede al governo di cambiare "ciò che è stato il bonus vacanze, che non ha funzionato". Presto spiegato il perché: "Era troppo complesso e orientato solo a una filiera, ossia solo le strutture ricettive convenzionate". Il risultato è stato infatti da una parte lo scarso utilizzo, e dall'altra la scarsa partecipazione degli alberghi. "Se vogliamo far ripartire il turismo - evidenzia Rebecchi - dobbiamo lavorare sugli incentivi", un po' come accade per i settori automobilistici e per l'ecobonus 110%. Infatti, ad esempio "il bonus auto è stato pensato per far lavorare tutta la filiera, non solo il concessionario che la vende".

Secondo Coldiretti sono 26 i miliardi di euro andati in fumo in Italia per i mancati introiti da turisti stranieri. Un dato che rilancia l'urgenza di istituire il green pass già a partire dalla prossima estate. Coldiretti evidenzia l'importanza della presentazione da parte della Commissione europea il prossimo 17 marzo della proposta legislativa per un Digital green pass con l'obiettivo di consentire gradualmente agli europei di muoversi in sicurezza all'interno o all'esterno dell'Ue, per lavoro o turismo. 

"Le nostre imprese non hanno mai avuto bisogno dello Stato, noi abbiamo sempre mantenuto personale e professionalità e giro d'affari importante - sottolinea - contribuendo alla ricchezza dello Stato". Un motivo in più per alzare la voce: "Adesso lo Stato ci deve aiutare - conclude Robecchi di Assoviaggi - non perché siamo aziende decotte ma perché dobbiamo tornare a regime".

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