Commercio, la Regione chiude le attività a Pasqua e Pasquetta. Confesercenti: "Assurdo". Cgil: "Bene"
Scoppia la polemica sull'ultima ordinanza regionale
“Apprezziamo davvero la scelta della Regione Toscana, che risponde a una richiesta lanciata dai sindacati. E’ un’azione necessaria per la tutela di lavoratori e cittadini. Ma purtroppo non basta. Ci stiamo battendo da tempo, perché necessario, per contingentare le aperture e gli orari nei punti vendita. La gente deve comprendere che fare la spesa non è una buona scusa per uscire. Chiediamo che la Regione emani un’ordinanza di chiusura per le attività commerciali anche per il 25 aprile e Primo maggio perché i lavoratori del commercio possano festeggiare degnamente la Liberazione e la festa dei lavoratori, anche se in modalità Covid19, e perché possano avere un momento di ristoro. Per loro, come per tutti i lavoratori che svolgono l’attività che li espone al rischio di contagio, chiediamo un impegno forte per la campagna vaccinale. Lavoratrici e lavoratori del commercio hanno svolto con responsabilità e abnegazione la loro mansione ma è necessario agire per la loro sicurezza e per quella dell’intera collettività”. Così Stefano Nicoli, Filcams Cgil Toscana, sulle chiusure decise per le ferie pasquali dalla Regione.
All'opposto Confesercenti, secondo cui "la Toscana decide di colpire le imprese nel weekend pasquale senza alcun preavviso". “Con l’ordinanza nr. 42 del 2 aprile 2021 abbiamo finalmente capito da quale parte sta la Regione Toscana: dalla parte di chi vuole dare un altro pesantissimo colpo alle imprese medio piccole”, commenta lapidario Nico Gronchi, Presidente di Confesercenti Toscana, in merito alla decisione con la quale la Regione Toscana ha disposto la chiusura degli esercizi commerciali fatta eccezione per farmacie, parafarmacie e rivendite di giornali.
Confcommercio: con chiusure, terziario in ginocchio
“Con questa ordinanza, oltre che nei contenuti, sbagliata nei tempi e nei modi, la Regione Toscana è addirittura andata oltre le chiusure stabilite dal Governo per i territori che si trovano in zona rossa - ha poi proseguito Gronchi -. Ancora una volta si è scelto la chiusura tout court di chi non è responsabile dei contagi, senza alcun confronto preliminare con le categorie. Un’ordinanza che alla vigilia delle festività pasquali creererà pesantissime ripercussioni alla filiera della gastronomia, dell’alimentare, e cioè a quelle piccole e medie imprese di un settore fra i più colpiti dalla pandemia. Per non parlare della chiusura dei tabaccai e dei fiorai: è a loro che si devono i problemi di assembramento?”
“Per la tutela delle imprese - ha poi concluso il presidente Confesercenti - o la Regione ritira l’atto o lo modifica in maniera sostanziale, oppure emergerà il tema del danno procurato da questo assurdo ed immotivato provvedimento”.