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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Crisi Unità, i giornalisti e i sindacati: "No alle chiusura della redazione Toscana"

No ai tagli lineari e alla chiusura delle cronache della Toscana e dell'Emilia Romagna, che insieme valgono il 40% delle vendite. E' questo il messaggio lanciato dal Cdr e dalla Rsu dell’Unità di Firenze

No ai tagli lineari e alla chiusura delle cronache della Toscana e dell'Emilia Romagna, che insieme valgono il 40% delle vendite, perché il rilancio dell’Unità può partire solo dai territori e da una diversa impostazione strategica. È il messaggio, in sintesi, lanciato ieri dal Cdr e dalla Rsu dell’Unità di Firenze che in una conferenza nella sede dell'Associazione Stampa Toscana (Ast), hanno fatto il punto della vertenza rispetto al piano industriale presentato dalla proprietà del quotidiano. Ad ascoltare, dare la propria solidarietà e sostenere i giornalisti erano presenti oggi numerosi rappresentanti dei sindacati, delle istituzioni locali e parlamentari Pd.

Cdr e giornalisti hanno spiegato di “essere aperti al dialogo, consci che un rilancio del giornale non può che ripartire dai territori” e per questo “chiediamo un incontro con la proprietà e che non proceda con scelte unilaterali”. Per tenere alta l'attenzione sulla loro vertenza e sul tema del finanziamento pubblico i giornalisti dell’Unità hanno annunciato l’intenzione partecipare all’assemblea del Pd in programma sabato a Roma. Secondo il presidente Ast Paolo Ciampi “siamo davanti a un piano che non guarda al futuro e soprattutto che taglia le radici per il futuro del quotidiano”.

L’assessore toscano al lavoro Gianfranco Simoncini ha garantito l’impegno della Regione, mentre il consigliere regionale Pd Enzo Brogi ha annunciato che il gruppo toscano, in parallelo con quello dell’Emilia Romagna, darà vita a “un’occupazione simbolica” delle redazioni di Firenze e Bologna. Il parlamentare Pd Federico Gelli ha invece dato la propria disponibilità per cercare di far incontrare i giornalisti con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, e con l’imprenditore pisano Maurizio Mian, tra i principali azionisti del quotidiano.

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