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Economia

Nardella: "Donazioni dai turisti per tutelare Firenze"

La proposta del sindaco lanciata sulle pagine de La Nazione: "La bellezza ha un costo"

Un contributo di un euro, "il costo di un caffè", per aiutare a conservare la città. E' quello che chiede il sindaco Dario Nardella ai turisti, in una proposta lanciata questa mattina dalle pagine de La Nazione.

"Ho intenzione di presentare (l'idea, ndr) a novembre a Firenze, in occasione delle celebrazioni per i 50 anni dell’istituzione delle aree Unesco. La bellezza ha un valore e ha un costo e quindi per la nostra città ho pensato a una forma di pagamento che potremmo chiamare 'World Heritage Pass’, proprio in nome della conservazione del nostro patrimonio storico-culturale riconosciuto dall’Unesco", le parole di Nardella a La Nazione.

Il ragionamento parte dal fatto che la tassa di soggiorno non sarebbe sufficiente per ripagare l'impatto dei turisti sulla città, a partire dai rifiuti prodotti. Il contributo potrebbe servire a garantire decoro, sicurezza, trasporto pubblico, servizi e i turisti potrebbero pagarlo - su base volontaria, niente di obbligatorio - attraverso una apposita app su smartphone. Il sindaco pensa anche alla possibilità, sempre tramite app, di offrire servizi o segnalare le zone e i musei più affollati, così da dirottare i turisti in aree più libere.

Schmidt: "Idea di Nardella strada giusta"

L'idea piace al direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. "E' un grave rischio tornare al turismo di prima della pandemia. La qualità del turismo deve essere diversa, ci vuole più dispersione al di fuori del centro storico, nelle periferie e in tutta la Toscana. Abbiamo visto che il progetto degli Uffizi diffusi funziona molto bene, quest'anno lo stiamo allargando, ci saranno più lunghi coinvolti. L'unico approccio con il quale si può intervenire per quanto riguarda il centro storico di Firenze è l'approccio tecnologico: il sindaco Dario Nardella ha sicuramente ragione e anche la sua idea di iniziare con un contributo volontario è sicuramente la strada giusta", dice Schmidt.

Sulla proposta si fanno sentire anche le associazioni di categoria. "Lo strumento per prendersi cura della grande bellezza fiorentina messa alla prova quotidianamente dai flussi turistici esiste già, si chiama tassa di soggiorno e ha un'entità non esattamente di poco conto. Certo, va gestita, quindi riscossa integralmente e impiegata per gli scopi per i quali è nata", spiega Giacomo Cioni, presidente della Cna fiorentina.

"Detto questo - prosegue Cioni -, non accogliamo certo sfavorevolmente la proposta di una donazione da parte dei turisti che visitano la nostra città, purché condizionata ad una serie di parametri. Che sia un contributo volontario e non obbligatorio, prima di tutto. Che sia effettivamente destinata alla conservazione del nostro patrimonio storico-culturale. Infine, che sia legata all'utilizzo di una app che renda servizi veramente utili ai visitatori, nella logica di un sempre più necessario impiego delle nuove tecnologiche nell'ambito di un'accoglienza turistica digitale".

"Donazioni anche per sostenere attività artigiane"

Per il presidente cittadino di Confartigianato, Alessandro Sorani, le donazioni dovrebbero servire sì per la manutenzione del patrimonio Unesco, "ma anche per il sostegno delle attività artigiane che rendono celebre Firenze nel mondo, perché senza attività una città rischia di morire. La scommessa è quella di riuscire a far convivere i grandi flussi turistici e i fragili centri storici delle città d'arte".

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