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Mukki Latte di Firenze e Pistoia: Nardella aspetta l'advisor, l'opposizione insorge

Tommaso Grassi esclama: "Sventiamo l'attacco della Granarolo alla Mukki" e propone di aumentare la produzione regionale puntando sul latte di soia e di riso

 Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha incontrato il collega di Pistoia Samuele Bertinelli e sul caso Mukki i due hanno deciso di percorrere un "metodo condiviso", ma - spiega Nardella a margine della commemorazione tenutasi oggi in piazza Dalmazia a Firenze - "Non possiamo fare nulla se non capiamo prima di cosa stiamo parlando". Auspica dunque "Tempi rapidi per la nomina dell'advisor" che dovrà occuparsi di determinare il "valore effettivo" della società.  
Il sindaco nell'occasione ha ribadito i punti fermi dell'Amministrazione fiorentina: "Salvaguardare la capacità produttiva della Centrale del latte di Firenze e Pistoia con la sua forza lavoro ed il potenziamento del valore industriale e finanziario dell'azienda". Conclude Nardella sollecitato dai cronisti "Abbiamo già deciso di camminare insieme, è inutile arrivare adesso alle conclusioni, dobbiamo lavorare sulla ricognizione del valore dell'azienda e di tutte le proposte che ci arriverranno".

Granarolo sarebbe più che un osservatore speciale al momento. “L'operazione può essere effettuata solo con la vendita da parte del Comune di Firenze e degli altri soci pubblici delle loro quote - interviene Tommaso Grassi capogruppo di Firenze riparte a sinistra con Sel, Fas e Prc - al momento l'operazione viene esclusa dall'assessore Perra, ma siamo molto preoccupati dalle notizie che circolano intorno alla vicenda. La centrale del latte, oltre che rappresentare un'azienda storica a cui tutti i fiorentini sono legati, ha legami col territorio e sostiene l'economia dell'intero Mugello. Non può in alcun modo essere sacrificata in nome del mercato. Venderla agli speculatori di turno vorrebbe dire sottoporla a regole che non sono mai state di interesse della centrale del latte. Piuttosto che interrogarsi a chi venderla – continua Grassi - gli enti locali e la Regione Toscana dovrebbero impegnarsi affinché sempre più latte sia di provenienza della nostra regione. Questo è un obiettivo raggiungibile oltre a essere un sostegno indispensabile all'economia di questo territorio". Infine la proposta verso un nuovo mercato, di nicchia ma in crescita: "Una scelta strategica - conclude Grassi - potrebbe essere quella di acquisire quote di mercato di altri tipi di latte e derivati, come quelli non di origine animale, in particolare di soia o di riso, la cui richiesta è sempre crescente"

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