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Economia

Microcredito, prestiti a interesse zero e senza le garanzie chieste dalle banche: “Così salviamo le piccole attività”

Sono più di una in città, la presidente dell'associazione MicroCinque : “Non accettabile trarre utili dal denaro, che deve restare un mezzo e non un fine”

“Non è eticamente accettabile trarre utili dal denaro”, perché il denaro “è soltanto un mezzo e non può mai essere un fine”. Parole semplici ma, nel dogma ultraliberista odierno, quasi sconvolgenti.

Eppure chi crede e mette in atto concretamente questi principi con risultati più che positivi c'è. Anche a Firenze. Sono le associazioni di microcredito del territorio, più d'una in città, seppure non troppo conosciute.

Tutte fanno riferimento a Mag, la cooperativa di Mutua Auto Gestione riconosciuta da Banca d'Italia, ideata e animata da don Alessandro Santoro e che alle Piagge, in piazza Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ha sede fin dalla sua nascita, nel 2013.

“Offriamo prestiti ad interessi zero e senza alcuna delle garanzie richieste da una banca tradizionale. Le nostre 'garanzie' sono quelle umane e relazionali, di conoscenza reciproca. Riceviamo la richiesta di un progetto da realizzare, lo valutiamo nell'assemblea dei soci, conosciamo la persona, ascoltiamo le 'referenze' di amici e conoscenti e poi decidiamo se approvare oppure no il finanziamento”, spiegano Alida Ghignoni e Marcella Dainelli (in foto), rispettivamente presidente e socia del consiglio dell'associazione senza scopo di lucro MicroCinque, di fatto un braccio operativo di Mag sul territorio.

“Il capitale raccolto tramite i soci, che possono versare dai 25 euro in su, lo teniamo nel fondo della Mag, come da normative nazionali. Ma siamo noi a raccogliere le richieste da residenti del Quartiere 5 o per progetti che comunque in questa zona hanno ricadute. Poi decidere se approvare il prestito”, proseguono Ghignoni e Dainelli, ora entrambe in pensione ed in precedenza al lavoro nel gruppo Ferrovie la prima ed insegnante alle superiori la seconda.

Tra le altre realtà di microcredito che operano a Firenze ci sono Micro1 (operante nel Quartiere 1), e poi il Progetto Seme, Il Raggio, il Fondo Etico e Sociale delle Piagge.

"Siamo una realtà di quartiere - spiegano le due donne -, abbiamo un capitale di circa 20mila euro e quasi tutto è 'fuori' per prestiti. Bene così, significa che funziona. Il denaro deve circolare per risanare situazioni difficili, rientrare e tornare in circolo, non stare fermo in un conto corrente. Siamo nati nel 2016 e abbiamo già finanziato con successo una quindicina di progetti, mentre 6 prestiti sono tuttora attivi”.

Piccole somme, ma fondamentali. “Si va da chi ci chiede aiuto per pagare le bollette o le rate della casa popolare fino alle piccole attività del territorio. Ovviamente finanziamo realtà che hanno una ricaduta positiva dal punto di vista sociale, etico, equo sostenibile, ambientale o sulla socialità del quartiere”, proseguono Ghignoni e Dainelli.

Così MicroCinque ha aiutato per esempio una piccola libreria, una attività di toelettatura per cani, la possibilità per una coppia di gestire un bar, un pittore di strada, un agricoltore che aveva bisogno di attrezzi agricoli. Solo per fare qualche esempio.

“Tutte realtà che avrebbero probabilmente chiuso”. Il prestito può essere restituito entro 4 anni, in piccoli versamenti mensili che partono da poche decine di euro in su: "Anche quello lo concordiamo di volta in volta".

Micro5 presta fino a 2mila euro. Per somme più grosse è necessario rivolgersi alla 'casa madre' della Mag, che, sempre seguengo gli stessi principi - interessi zero e senza le garanzie chieste dalle banche - ha un capitale di svariate centinaia di migliaia di euro e può prestare somme fino a 30-40mila euro.

"Un'altra delle grandi differenze con il sistema bancario tradizionale - aggiungono le due -, è che si instaura un rapporto personale e seguiamo passo passo chi ci chiede aiuto, consigliandolo magari anche su questioni che vanno al di là del finanziamento".

Possibile? “Le Mag non sono organizzazioni caritative, ma imprese capaci di stare sul mercato. Non concedono finanziamenti a fondo perduto, ma prestiti veri e propri. Lo spirito con cui operano è però completamente diverso dalla logica del profitto che domina la finanza. Nella valutazione della concessione del prestito viene verificato in modo prioritario l’impatto sociale ed ambientale dei progetti realizzati e grande importanza viene data alle relazioni ed al rapporto fiduciario tra i soci”, si legge sul sito di Mag Firenze.

Dove c'è anche una risposta a chi storce il naso sulla presunta 'ingenuità' di una tale finanza alternativa ed etica.

“Per chi ha dubbi sulla sicurezza dell’investimento nelle Mag e nella finanza etica in genere - si legge infatti sempre sul sito -, basti sapere che il tasso di sofferenze (prestiti non restituiti) varia tra lo 0 e l’1%, rispetto ad un tasso tra l’8 e il 10% delle banche”. Non male. (Per informazioni www.magfirenze.it e microcinque@gmail.com)

Microcredito associazione Micro5-3

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