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San Lorenzo nel caos: in piazza del Mercato le bancarelle non c'entrano

Doveva essere il primo giorno della nuova vita di una parte del mercato. Invece la soluzione di Palazzo Vecchia è 'stretta': lo spiazzo disposto è troppo piccolo per accogliere la rivoluzione geografica degli ambulanti

Mercato di San Lorenzo, doveva essere il primo giorno di una nuova vita, quella ‘relegata’ in piazza del Mercato Centrale. E invece, mentre procedono i lavori al manto lastricato attorno alla basilica di San Lorenze, è stato un giorno di confusione e mal di pancia. Peggio di così non poteva andare. E conta poco se si trattava del primo assaggio, di una sorta di prova o del primo giorno di commercio.

Con ordine: in mattinata i banchi degli ambulanti sono usciti dai magazzini. Ottantaquattro in tutto: 52 in piazza del Mercato centrale, gli altri in postazioni vacanti, vedi via Panicale. Primo problema, sul fronte commercianti: in via Panicale c’è spazio “perché è una via morta del mercato, chi c’era ha chiuso”. Polemica vecchia, rinvigorita dall’attualità dei fatti: il trasloco, appunto.

Secondo problema, macroscopico. In piazza del Mercato centrale i banchi non ci stanno. E la questione è emersa subito, mentre i banchi cominciavano ad affollare lo spiazzo. Ammassandosi. Ancora non c’erano 40 banchi e lo spazio era già finito: “E gli altri 12?”, hanno subito polemizzato. Ma non solo: quelli che si erano posizionati, in modalità sardina, si sono ritrovati nell’impossibilità di aprire e mostrare la merce. Troppo poco lo spazio tra un banco e un altro. Troppi pochi i due metri assegnati dal progetto di Palazzo Vecchio. “I banchi – si è lamentato un ambulante – non sono scatolette immobili. Per aprirli ci vuole spazio, ai lati, davanti e dietro. E qui lo spazio non c’è”. Questioni logistiche: il volume del ‘barroccio’ chiuso non è quello che copre quando è aperto. C’è da aggiungere mezzo metro di lunghezza sui lati, sia a destra che a sinistra; c’è il telone che sporge un metro davanti e mezzo metro dietro.

Spazio vitale, oltretutto ristretto dalla catena che circonda l’aria, che fa da confine con il percorso che le auto devono seguire per accedere al parcheggio sotterraneo di San Lorenzo. Vetture che praticamente passano a filo dei banchini disposti lungo il perimetro dello spiazzo: “Le macchine, non possono passare a 20 centimetri dai banchi, come facciamo a lavorare?”. Altro problema: dentro al cuore del mercato i mezzi di soccorso, un’ambulanza o un mezzo dei pompieri, non avrebbero né accesso, né spazio di manovra.

I banchini chiusi in piazza del Mercato Centrale

Risultato? Anche oggi questa parte del mercato è stata muta, chiusa. Da qui le proteste degli ambulanti, registrate dai vigili urbani presenti, che verso l’ora di pranzo si sono riuniti in un vertice all’interno dei magazzini del Mercato in attesa delle eventuali mosse di riparazione della giunta Renzi.

E’ chiaro che qualcosa è andato storto. L’assessore alle attività produttive Sara Biagiotti assicura “da domani sarà tutto a posto: lo spazio in piazza del mercato centrale non manca, c’è solo da prendere le misure ed è quanto è stato fatto oggi”. La sensazione tra gli ambulanti, nemmeno troppo strisciante, è che tuttavia la vicenda di facciata, la promessa pubblica del sindaco – “libererò entro il 24 gennaio la basilica dal Mercato” – abbia viaggiato troppo spedita rispetto agli uffici e ai lavori di preparazione dell’area. Con tutti i problemi logistici del caso. “Sono stato in piazza quarant’anni – racconta un vecchio ambulante – ed ora mi hanno messo di qua. Ho perso il capitale, il valore della vecchia posizione, quello che mi comprai vendendo la casa. L’ho perso, abbiamo perso. E andata così, al di là delle chiacchiere non si tornerà indietro. Perso il capitale, il lavoro chissà. Potrebbe anche andare meglio, con gli anni. Ma oggi, almeno, oltretutto in tempi di crisi, che ci strangola, pretendo che il Comune mi metta nella condizione di lavorare. Quello che non posso fare oggi”.

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