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Economia

Il mercato immobiliare riprende fiato, ma a Firenze è ancora in negativo

Il rapporto dell'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate: perdita più moderata per il capoluogo toscano

Riprende fiato in Italia il mercato immobiliare alla fine del 2020, dopo un primo semestre in netta perdita a causa della pandemia. Ma a Firenze il volume delle compravendite resta ancora a saldo negativo rispetto al 2019, seppur con un tasso negativo più moderato rispetto ai mesi precedenti. Sono le risultanze che emergono dall'Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell'Agenzia delle Entrate: nel quarto trimestre dell'anno scorso il mercato delle abitazioni segna un +8,8%.

Nella nostra città dal meno 22,6% registrato nel terzo trimestre 2020 rispetto a quello del 2019, si è passati nel quarto ed ultimo periodo dell'anno ad un meno 3,9 rispetto all'anno precedente.

In generale in Italia negli ultimi tre mesi del 2020 le compravendite di abitazioni "sono state quasi 15mila in più" nel confronto con ottobre-dicembre dell'anno prima, "raggiungendo quota 183.381 unità scambiate, con una crescita più marcata nei comuni minori (+11,8%) rispetto ai comuni capoluogo (+2,9%)", scrive l'Osservatorio nel rapporto.

Curioso osservare anche ciò che accade in base alle diverse dimensioni degli appartamenti. Nel quarto trimestre 2020 a Firenze il saldo è positivo rispetto all'anno precedente per quelli piccoli (fino a 50 mq) e quelli fra 115 e 145 mq: rispettivamente +11,1% e +6,9%. In calo le fasce intermedie (fra 50 e 115 mq), mentre torna il saldo positivo per gli appartamenti più grandi di 145 mq: +2,3%.

Dopo il +5,4% a luglio-settembre, spiega l'osservatorio dell'Agenzia delle entrate, "il mercato non residenziale ha segnato un aumento del 12,1% nell'ultimo trimestre dell'anno, il più alto mai registrato negli scorsi quattro anni".

Le compravendite di uffici e studi privati "sono state 3.764 (+8,1%), quelle di negozi e laboratori 9.581 (+2,2%), quelle di depositi commerciali e autorimesse 20.112 (+20,4%) mentre il quarto gruppo, che comprende edifici commerciali, alberghi, pensioni, istituti di credito e uffici pubblici, ha totalizzato 1.713 scambi (-5,1%)". Il settore produttivo, aggiunge l'Omi, "costituito prevalentemente da capannoni e industrie, ha raggiunto il primo segno positivo del 2020 con un +9,3%, dopo i cali consistenti degli altri tre trimestri".

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