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Crisi Maggio: la cura Bianchi parte da 119 esuberi. 'Salvi' orchestra e coro

Ecco il piano: 119 esuberi tra tecnici, amministrativi, corpo di ballo e laboratorio di scenografica. I sindacati: "Proposta inaccettabile". Bianchi: "La situazione è talmente grave che non c'è alternativa a questo"

La cura di Francesco Bianchi per il Maggio musicale fiorentino comincia con un numero:119. E’ questa la cifra degli esuberi intercettata dal commissario ministeriale per quel che riguarda la Fondazione. Un taglio fatto con le cesoie che interesserà personale tecnico, amministrativo, del corpo di ballo e del laboratorio di scenografica. Mentre resterebbero praticamente intatti gli organici di orchestra e coro. E’ questa, in sintesi, secondo quanto reso noto dai sindacati, la proposta emersa nell’ultimo incontro tra dirigenza e parti sociali. “Abbiamo risposto che è una proposta impraticabile e inaccettabile”, affermano fonti sindacali.

Sempre secondo quanto appreso 75 dei 119 esuberi dovrebbero uscire per primi dell’organico del teatro. Tra loro anche alcuni che figuravano nella vecchia procedura di licenziamento poi rientrata a gennaio. Gli altri 44 esuberi sarebbero i lavoratori che sono in contenzioso legale con la Fondazione per la loro stabilizzazione e che, sempre secondo quanto appreso, in caso di loro eventuale rientro dovrebbero far parte subito dopo delle uscite dall’organico. Non ci sarebbero invece variazioni sostanziali per orchestra e coro: la prima passerà da 115 a 96 elementi ed il secondo da 98 a 72, ma solo per effetto dei normali pensionamenti. Chiuderà invece il corpo di ballo, Maggio danza, e lo stesso è previsto per il laboratorio di scenografia e per i servizi di biglietteria e portineria.

CGIL “Così è la vera liquidazione del Maggio musicale – afferma Paolo Aglietti della Cgil – si tratta di un piano inaccettabile e impraticabile anche perché snaturerebbe la struttura stessa della realtà del Maggio e metterebbe la fondazione in ulteriore difficoltà”. Per domani Cgil e Cisl hanno convocato un’assemblea.

BIANCHI “La situazione è talmente grave che non c’è alternativa a questo”. Il commissario Bianchi, difronte ai sindacati, ha rotto subito gli indugi. Una cura “assolutamente necessaria nei saldi netti”, considerata la gravità della situazione e i soldi che non ci sono. Una soluzione che tuttavia porterà anche alla chiusura di Maggio danza: “Una decisione dolorosissima dal punto di vista artistico”, dettata “dai numeri, non dalla qualità”, cresciuta molto in questi ultimi tre anni con la direzione di Francesco Ventriglia. “Spero – ha continuato il commissario – che una volta rimesso il teatro in sicurezza la danza torni in questa casa”.

I sindacati si arrabbiano, alzano la voce, e Bianchi apre a soluzioni alternative, purché, e qui non è disposto a cedere di un millimetro, i “saldi netti restino invariati”. E qui è chiarissimo: “Se mantenendo i saldi netti invariati si possa cambiare la combinazione – spiega – me lo dicano i sindacati se hanno qualche idea, io ho individuato questa”. Il tutto con un’avvertenza del commissario: “I tempi sono brevissimi”. Prossimo incontro commissario-sindacati il 22 maggio.

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