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Siccità e agricoltura, l'assessore Remaschi annuncia interventi per far fronte ai cambiamenti climatici

Un pacchetto di interventi per consentire all'agricoltura toscana di fronteggiare in maniera più strutturale i cambiamenti climatici.

Un pacchetto di interventi per consentire all'agricoltura toscana di fronteggiare in maniera più strutturale i cambiamenti climatici. Li ha annunciati, il 7 agosto, l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi rispondendo alle sollecitazioni giunte dalle associazioni di categoria. Queste ultime da una parte hanno trasmesso all'assessore la forte preoccupazione per i raccolti a causa della siccità di questi mesi, dall'altra anche il bisogno di un impegno a tutto tondo delle istituzioni di fronte alla frequenza sempre maggiore di situazioni meteorologiche estreme, capaci di mettere alle corde il settore.

"Non è più possibile reagire a questi eventi facendo leva sulla loro eccezionalità – ha esordito l'assessore - Occorre piuttosto avviare un percorso per garantire agli agricoltori un quadro di aiuti e di strumenti certi, da poter attivare di fronte a fenomeni che possono avere anche segni opposti, basti pensare alle ultime due estati, enormemente piovosa quella del 2014, aridissima quella del 2015".

Secondo l'assessore il primo passo da affrontare sarebbe quello delle assicurazioni, ha in programma un "intervento in sede istituzionale presso le compagnie private per verificare la fattibilità di una copertura ad hoc contro i cambiamenti climatici", ci sono altri strumenti più specifici come ad esempio fornire dotazioni "straordinarie di gasolio necessario per alimentare i mezzi irrigui".

Remaschi preannuncia tempestiche brevi per la predisposizione di questo quadro di azioni, anche perché la situazione complessiva è sempre più critica: la siccità di quest'estate sta procurando danni molto gravi all'agricoltura toscana. Colpiti molto duramente le colture di mais e girasole in primis, ma notevoli difficoltà riguardano anche le coltivazioni di patate; inoltre si prevede un calo della produzione di olio e, in alcune aree, di quella di vino. Anche gli allevatori stanno subendo notevoli rallentamenti: la lunga fase di calore sta causando una significativa diminuzione della produzione di latte.

"In passato – prosegue Remaschi - di fronte a un quadro simile si sarebbe usata la parola emergenza. E in effetti è un termine che raffigura bene la situazione ma che è sempre meno adatto: queste emergenze sono ormai una costante e dobbiamo essere in grado di arrivarci con risposte già pronte come ha giustamente evidenziato nei giorni scorsi il presidente Enrico Rossi. Raccolgo perciò volentieri l'appello delle associazioni di categoria e mi impegnerò da subito per la costruzione di questo profilo di azioni che, in sede preventiva, possano sostenere e alleviare l'agricoltore e la sua impresa".

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