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Economia

Lavoratori della Giunti sul piede di guerra, in 34 rischiano il posto

I sindacati minacciano la mobilitazione: "L'azienda ha chiuso sugli ammortizzatori sociali"

Sono sul piede di guerra i lavoratori della "Giunti Editore", per la quale in Toscana lavorano 250 persone, mille in tutta Italia. L'azienda, fanno sapere i sindacati, lo scorso 10 gennaio ha avviato, per la crisi del settore, la procedura di licenziamento per 34 persone (quasi tutte su Firenze). Le sigle Slc Cgil e Fistel Cisl, in risposta, avevano chiesto all’azienda almeno l’uso degli ammortizzatori sociali (ci sarebbe diritto a due anni di contratto di solidarietà), ma la dirigenza ha opposto una netta chiusura.

I lavoratori di Giunti Editore sono da circa due anni in Cassa integrazione. Slc Cgil e Fistel Cisl, sempre in risposta alla procedura, avevano proposto anche di chiuderla solo su base volontaria con incentivo, ma anche qui l’azienda ha detto no all’esclusivo criterio della volontarietà.

Venerdì scorso si è riunita l’assemblea dei lavoratori, che nell’esprimere un giudizio fortemente negativo sulla posizione di chiusura dell’azienda, ha dato mandato ai sindacati di mettere in campo ogni azione affinché l’azienda cambi le sue posizioni. “La posizione dell’azienda è inaccettabile e anche sbagliata dal punto di vista manageriale, visto che si tratta del settore editoriale che fa della competenza delle persone un asset. E’ proprio sbagliato l’approccio, la preoccupazione è che il gruppo si avviti in una crisi ripetuta”, spiegano Slc Cgil e Fistel Cisl.

L’azienda oggi ha inviato una comunicazione con la quale convoca i sindacati per mercoledì 31 gennaio. “Salutiamo positivamente la convocazione per mercoledì ed auspichiamo che la riapertura del confronto apra prospettive diverse per la vertenza, se così non fosse non ci resterebbe che assumere forti iniziative di mobilitazione”, concludono le due sigle sindacali.

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