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Economia

Frodi creditizie a danno dei consumatori, in Toscana 560 casi nel primo semestre dell'anno

Secondo l'Osservatorio Crif Firenze è la provincia più colpita, con 128 casi, seguita da Pisa con 89

Con la ripresa delle erogazioni di prestiti alle famiglie, tornano a crescere le frodi creditizie mediante furto di identità: +8,7% rispetto al 2020.

Così risulta dall’ultima edizione dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF – MisterCredit. Secondo lo studio, nel primo semestre dell’anno in Italia sono stati ben 12.197 i casi di illecito utilizzo di dati personali e finanziari per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, per un danno stimato che supera i 63 milioni di Euro.

Il valore medio si è attestato a 5.168 Euro, con una predominanza di frodi di piccolo importo, ma va segnalata una crescita del +13,2% dei casi con importo tra i 10.000 e 20.000 euro e del +14,6% per quelle al di sopra dei 20.000 Euro, che complessivamente arrivano a rappresentare una quota intorno al 20% del totale.

In Toscana più di 90 casi al mese

Nei primi sei mesi dell’anno in corso le frodi creditizie rilevate in Toscana sono state 560, un dato che posiziona la regione al 9° posto della graduatoria nazionale.

A livello provinciale, il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Firenze, con 128 casi (che la collocano al 25° posto nel ranking nazionale), seguita da Pisa, con 89 (43° posto), da Livorno, con 70, e Pistoia con 69. 

Le principali categorie di beni acquistati con un finanziamento fraudolento

Il prestito finalizzato continua ad essere la tipologia di finanziamento maggiormente coivolto nei casi di frode, con il 43,1% del totale.

Aumentano però i casi che interessano le carte di credito (+32,2%), che arrivano a rappresentare oltre un quarto del totale (il 26,7% per la precisione).

Anche per i prestiti personali si registra un vero e proprio boom nel I semestre 2021 (+56,8%),  arrivando a rappresentare il 16,6% dei casi.

L’ultima rilevazione dell’Osservatorio CRIF - MisterCredit conferma al primo posto della graduatoria i finanziamenti fraudolenti destinati all’acquisto di elettrodomestici (con il 48,2% dei casi) a fronte di una crescita del +30,2% rispetto al primo semestre 2020. Al secondo posto si piazzano i prestiti per l’acquisto di auto-moto (con più di 1.600 casi in soli 6 mesi), seguiti dagli acquisti di prodotti di elettronica-informatica-telefonia, con il 12,0% del totale a fronte di un aumento del +24,4%. Più di 1.000 anche le frodi che nel primo semestre dell’anno hanno avuto per oggetto un finanziamento per l’acquisto di mobili e articoli di arredamento.

Considerando che 10 anni fa il 62,7% dei casi riguradava l’acquisto di auto e moto, ovvero prodotti con valore unitario decisamente elevato, questi dati testimoniano come nel tempo sia profondamente cambiato l’orientamento dei frodatori verso beni anche di importo più contenuto, ma per i quali i controlli in fase di erogazione a distanza sono spesso meno sofisticati.

In termini di bottino mediamente ottenuto con finanziamenti fraudolenti, per le auto e moto è pari a 15.636 Euro contro i 2.428 degli articoli di arredamento, i 1.559 Euro di prodotti di abbigliamento e lusso, i 1.184 Euro dei prodotti di elettronica e telefonia e i 1.006 Euro degli elettrodomestici.

Il profilo delle vittime

Secondo l’Osservatorio CRIF – Mister Credit emerge ancora una volta che la maggioranza delle vittime è rappresentata da uomini, nel 64,1% dei casi.

In merito alla tipologia del contratto di lavoro, l’1,9%% delle pratiche di finanziamento di lavoratori dipendenti è risultata non conforme mentre per i lavoratori autonomi l’incidenza è addirittura pari al 2,7%.

La classe di età più colpita è quella compresa tra i 18 e i 30 anni (con il 24,2% del totale), malgrado in questa fascia di popolazione il ricorso al credito sia decisamente inferiore rispetto ad altri segmenti più maturi.

Tra le altre fasce di popolazione più colpite dal fenomeno, i consumatori di età compresa tra 41 e 50 anni spiegano il 22,7% del totale, seguiti da quelli tra 31 e 40, con il 22,4%.

“A fronte di una maggiore difficoltà a effettuare frodi fisiche in banca o presso gli sportelli fisici, lo sviluppo dell’e-commerce ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno sofisticate ed efficaci - spiega Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF -. Questo determina un allungamento dei tempi di scoperta da parte delle ignare vittime: se da un lato il 52,5% dei casi viene rilevato entro 6 mesi, dall’altro lato in 1 caso su 5 le frodi risultano messe in atto addirittura cinque anni prima. È evidente che tanto più la frode viene intercettata tempestivamente, quanto più i danni saranno minimizzati e sarà possibile avere maggiori chance di evitare altri spiacevoli effetti”.

“L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Frodi conferma il drastico abbassamento dell’età delle vittime rispetto al passato. Solo 5 anni fa la classe più colpita era quella dei 41-50enni, con quasi il 28% dei casi, mentre gli under 30 rappresentavano solo il 15,2% del totale. Questi dati dovrebbero farci riflettere sull’eccessiva disinvoltura con la quale molti giovani, per quanto dotati di una maggiore dimestichezza con la tecnologia, non prestino adeguata attenzione alla tutela dei propri device e alla oculata gestione delle proprie informazioni personali e credenziali diventando facili prede dei frodatori” – conclude Rubini -. Spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta proprio da comportamenti poco attenti da parte delle vittime, ad esempio con la pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità. Per questo è indispensabile proteggere con la massima cura la propria identità digitale, attivare gli alert per controllare le transazioni sulle carte di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengono utilizzati per chiedere un finanziamento o se stanno indebitamente circolando sul web”.

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