rotate-mobile
Economia

Gilbarco, spettro raffica di esuberi: annunciato lo stato di agitazione 

Appello a Regione Toscana e Confindustria Firenze

Rischio raffica di esuberi nello stabilimento della Gilbarco. L'azienda, multinazionale americana che oltre tre decenni fa rilevò la Logitron, e che fa parte insieme alla capogruppo Gilbarco Veeder-Root del colosso Vontier, nei giorni scorsi avrebbe illustrato ai sindacati le proprie intenzioni per il prossimo futuro per quel che riguarda lo stabilimento di Via de’Cattani.  A farne le spese, sebbene sia stato solo annunciato e di fatto non ufficializzato, sarebbe il reparto produzione.

Le colonnine delle pompe di benzina 
L’azienda è leader nel settore della distribuzione e produzione di attrezzature e soluzioni per il pagamento per le stazioni di servizio, di rifornimento carburanti, come pompe di benzina, centraline e sonde di livello per le cisterne, oltre a terminali per le casse di pagamento anche in self service. 

La riorganizzazione dell'azienda 

Quanto preannunciato a sindacati ed Rsu, che ieri si sono poi confrontati in assemblea con i lavoratori, sarebbe una corposa riorganizzazione a livello internazionale che sul territorio fiorentino comporterebbe circa 70 esuberi tra lavoratori diretti e temporanei. Su 167 dipendenti a rischio ci sarebbe una trentina di lavoratori diretti, e su una sessantina di interinali ne sarebbero interessati circa la metà. Numeri al momento indicativi che potrebbero oscillare di qualche unità. 

“L’anticipazione data dall’azienda è stata chiara. E’ una multinazionale e opera sullo scacchiere internazionale dovendo fare i conti con gli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina - chiarisce Fabio Ammavuta, referente Fiom Cgil”. “L’intento sarebbe di spostare la produzione in Germania dove già esiste un sito produttivo, quindi non risparmiando sulla manodopera quanto sulla logistica”. Non manca qualche timore anche per l’indotto se, come prospettato, la produzione venisse quindi trasferita all’estero. “Riguardo gli altri comparti di Firenze, come software e programmazione, ci hanno rassicurato in quanto ritenuto un punto strategico”. “Anche se c’è preoccupazione che, in un secondo momento, si possa rimodulare anche altri comparti dell’azienda”. 

Ieri i sindacati si sono confrontati con i lavoratori in un’assemblea, tenuta in presenza, infuocata dalla notizia anche per il fatto che l'azienda non ha problemi di bilancio. Dopo il confronto con i lavoratori è stato proclamato lo stato di agitazione ed è stato chiesto un incontro urgente all'unità di crisi della Regione Toscana per illustrare la situazione e chiedere anche un intervento delle istituzioni. I sindacati si sono rivolti anche a Confindustria Firenze, a cui Gilbarco è storicamente associata, a cui si chiede di svolgere un ruolo attivo per evitare che nel territorio si verifichino ennesime ripercussioni occupazionali.  

Lo scenario prospettato, il ridimensionamento del sito di Firenze, vede i sindacati pronti a dare battaglia e potrebbe portare a proteste più rumorose - come scioperi e manifestazioni - nel caso si concretizzasse. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gilbarco, spettro raffica di esuberi: annunciato lo stato di agitazione 

FirenzeToday è in caricamento