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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Gilbarco, 70 lavoratori a rischio. La Cgil: “Nessuna crisi, solo volontà di aumentare i profitti”

La multinazionale vuole trasferire la produzione in Germania, il sindacato: "Ci hanno confermato la volontà di aprire la procedura di licenziamento"

“No ai licenziamenti”. Lo dicono chiaramente, di fronte alla sede di Confindustria, i lavoratori dello stabilimento fiorentino della Gilbarco, dopo che nei giorni scorsi l'azienda, che fa capo alla multinazionale americana Vontier, ha reso noto la volontà di trasferire la produzione in un sito già attivo in Germania.

A rischio esubero sono una 70ina di lavoratori, circa la metà dipendenti diretti e altrettanti lavoratori interinali che non vedrebbero il contratto prorogato, su un totale di 167 lavoratori del sito di Brozzi. "L'azienda ci ha confermato la volontà di aprire la procedura di licenziamento per i dipendenti, mentre i contratti a termine non saranno rinnovati", spiega Fabio Ammavuta, della Fiom Cgil, dopo l'incontro di oggi in Confindustria tra azienda e sindacato.

La Cgil: "Nessuna crisi, decisione inaccettabile"

Per la Fiom Cgil, che si è subito attivata, si tratta di “una decisione inaccettabile che non trova alcuna giustificazione. L'azienda non è assolutamente in crisi, e tale riorganizzazione risponde ancora una volta esclusivamente alla volontà di aumentare i margini di profitto”. La medesima situazione denunciata in passato in tanti altri casi, alla Bekaert di Figline Valdarno e alla ex Gkn di Campi Bisenzio per citare i casi più eclatanti.

Per oggi i lavoratori hanno proclamato uno sciopero di 4 ore e si sono riuniti in presidio di fronte ai cancelli di Confindustria, mentre all'interno della sede degli industriali era in corso l'incontro tra azienda e sindacato.

La Gilbarco è leader nel settore della distribuzione e produzione di attrezzature e soluzioni per il pagamento per le stazioni di servizio, di rifornimento carburanti come pompe di benzina, centraline e sonde di livello per le cisterne, oltre a terminali per le casse di pagamento anche in self service.

“Anche Confindustria Firenze, a cui Gilbarco è storicamente associata, deve svolgere un ruolo attivo per evitare che nel territorio si verifichino ennesime ripercussioni occupazionali”, la richiesta della Cgil.

“E' l'ennesima doccia fredda. Si tratta di una società in salute, ancora una volta vengono prese decisioni non si sa bene dove. Anzi sì, ci dicono negli Stati Uniti, ma forse non hanno il senso della realtà, del territorio. Seguono solo gli andamenti di borsa e gli scenari internazionali che mutano, ma abbiamo dubbi che queste decisioni portino loro benefici dal punto di vista organizzativo ed economico. Per quando ci riguarda portano un contraccolpo occupazionale, al quale ci opporremo in ogni modo”, dice Fabio Ammavuta, della Fiom Cgil.

"Scadenza 30 giugno"

I lavoratori in presidio sulle magliette avevano attaccato la scritta 'scadenza 30 giugno', perché proprio quel giorno scadono i contratti a termine che non saranno, se nulla cambia, più rinnovati. “Nei piani aziendali la 'riorganizzazione' dovrebbe partire proprio il primo luglio, quindi, contrariamente a quanto ci hanno detto, probabilmente ci stavano già pensando da tempo”, aggiunge il sindacalista. A Firenze, nei piani dell'azienda, resterà la progettazione, mentre la produzione si sposterà nel sito tedesco di Dortmund. Uno scenario contro il quale ovviamente il sindacato lotterà con ogni forza. Secondo quanto riferisce il sindacato la procedura di licenziamento potrebbe partire nelle prossime settimane.

FOTO - In 70 a rischio, sciopero e presidio dei lavoratori Gilbarco

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