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Lavoro, la Cgil: "Senza investimenti la ripresa non c'è"

Presentato il 'focus economia toscana' sul 1° trimestre 2016: contratti tempo indeterminato -33%, diminuisce disoccupazione tra donne e anziani

La Cgil ha presentato questa mattina il Focus economia sul 1° trimestre del 2016, segnalando una situazione ancora critica per l’economia regionale. “In base ai dati dell'osservatorio sul precariato dell'INPS, nei primi tre mesi del 2016 con la diminuzione della ‘droga’ degli incentivi le assunzioni sono calate del 12% rispetto allo stesso periodo del 2015, che significano 10mila assunzioni in meno”, spiega spiega Dalida Angelini segretaria della Cgil Toscana.

I nuovi contratti a tempo indeterminato segnano un -33,2%, quelli a tempo determinato un – 0,3%. Aumentano i contratti di apprendistato (+3%) ma anche le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato subiscono un vorticoso calo: – 25,6%, pari a 1995 posizioni lavorative.

Rimane grande preoccupazione per l’esplosione dell’utilizzo dei voucher come mezzo di pagamento. A marzo 2016 ne sono stati acquistati 2 milioni e 195mila, contro 1 milione e 431mila nello stesso periodo del 2015 (+53.4%, l'aumento medio nazionale è del 46.5% ). Erano solo 767mila nello stesso periodo del 2014. “Devono essere aboliti. La cronaca dimostra che i voucher sono usati da aziende che assumono manodopera attraverso i caporali”, sottolinea Mirko Lami, di Cgil Toscana.

I disoccupati diminuiscono di circa 15mila unità (-8,7%) con la diminuzione interamente a carico della componente femminile (-17,6%) mentre per i maschi i disoccupati aumentano dell’1,4%: il tasso di disoccupazione si riduce così di circa un punto in un anno, attestandosi al 9,2%. La disoccupazione giovanile, 15-24 anni, cala dal 36% dell’anno scorso al 32,7% del 2016. “Il dato resta drammaticamente alto, evidenziando come la riforma del mercato del lavoro e il contratto a tutele crescenti abbiano solo scalfito il valore di questo indicatore”, dice però Angelini.

Gli occupati. La situazione peggiora per i più giovani (fascia 15-24 anni da -2% a -4,9% e fascia 25-34 anni da -2,7% a -1,5%), risulta stagnante per la fascia 35-44, mentre aumenta del 2% per 45-54enni. Meglio per le classi di età più anziane (55-64 anni: +6,5%. +9% per i lavoratori con 65 anni e oltre). Noi primi tre mesi dell'anno in corso nella nostra regione, come del resto in Italia, cresce la cassa integrazione. In Toscana si è passati da 9.2 a quasi 12 milioni di ore. 

Il dato migliore viene dalle imprese esportatrici: la situazione alla fine del 2015 sul 2014 registra +5.7% la meccanica, +9.3% i messi di trasporto,+17.3% computer e apparecchi elettrici, +7.7% industria estrattiva. Dati preoccupanti invece su investimenti (-25% rispetto al 2007) e produzione industriale (anche questa intorno ad un – 25% rispetto al 2007, nonostante gli ultimi due trimestri del 2015 a +1,9% e +2,9%). Pelli, calzature e mobilio sono i settori in cui permangono marcatamente indici negativi, mentre tutta la metalmeccanica e l’alimentare mostrano indici in netta crescita.

Credito. I depositi tornano a crescere, indicando meno fiducia negli investimenti e nelle banche. L'unico andamento positivo continua ad essere quello relativo all'erogazione dei mutui alle famiglie. "O il governo vara un intervento straordinario fatto di investimenti pubblici e privati o il paese, Toscana inclusa, non riparte. Per ridare fiato ai consumi interni è necessario rinnovare subito i contratti, con qualche euro in più in busta paga. Nel Piano Regionale di Sviluppo - conclude Angelini -, il tema del lavoro è affidato quasi esclusivamente al progetto Giovani Sì, che è importante ma ma non basta a creare occupazione di qualità".

“E’ necessario puntare in maniera più decisa sugli investimenti, per qualificare l'occupazione e renderla meno precaria e meno povera - sottolinea anche Fabio Giovagnoli, direttore Ires Toscana -, dando più speranze alle famiglie e ai giovani”.

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