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Economia

Vino da asporto: Draghi elimina il divieto dopo le 18 per enoteche ed esercizi commerciali

Esulta la filiera vitivinicola toscana. Busi (Chianti): "Ora la ristorazione"

“In tutte le zone del Paese è stato eliminato il divieto di asporto dopo le 18 per gli esercizi commerciali al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Il governo ha dato ascolto al nostro appello a difesa del settore vitivinicolo, che già ha perso a causa del Covid più di 2 miliardi di euro”. Esultano le organizzazioni della filiera vitivinicola regionale per il nuovo Dpcm del premier Draghi, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile.

La filiera del vino, infatti, riteneva "incomprensibile" il blocco delle vendite imposto alle enoteche come misura restrittiva per contrastare il Covid, che agli addetti del settore appariva una discriminazione del comparto rispetto a negozi alimentari e supermercati, non soggetti a chiusura anticipata.

Coldiretti Toscana: "Ok a 703 enoteche in Toscana, il vino made in Italy è salvo"

"Il via libera all’asporto fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice Ateco 47.25), fermo restando il divieto al consumo sul posto, salva le 703 enoteche attive in Toscana e supera l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino". E’ quanto dichiara Coldiretti Toscana, dopo che il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini aveva sollecitato il necessario chiarimento del nuovo Dpcm varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi dopo che quello precedente del 14 gennaio aveva vietato dopo le ore 18 la vendita con asporto.

"Si tratta di una misura importante a sostegno del vino Made in Italy fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione con circa 200 milioni di bottiglie che – sottolinea la Coldiretti – non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go. A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero dove il vino italiano è il più esportato nel mondo ma ha subito nel corso del 2020 un calo del 3% nelle bottiglie spedite all’estero".

Vino: boom di vendite nelle edicole a km 0

“L’identikit del settore profila una importante presenza di donne al 26,5% e giovani al 11%, con più donne a Pisa con il 35% delle 51 imprese e più stranieri a Firenze con il 12% delle imprese per un settore, quello del vino, che offre durante l’anno straordinarie opportunità di lavoro”, afferma Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.

"Le enoteche – sottolinea la Coldiretti regionale – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti-Covid con la chiusura della ristorazione, dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia".

Busi (Chianti): "Dal governo un segnale positivo. Ora riparta la ristorazione"

"La possibilità di comprare una bottiglia di vino in enoteca anche dopo le ore 18, introdotta dal nuovo Dpcm che risolve il problema legato al loro codice Ateco, è di buon auspicio per un 2021 in cui speriamo che anche la ristorazione possa ripartire al più presto" afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, esprimendo soddisfazione per le novità introdotte dal governo in materia di restrizioni anti-Covid.

"L'allentamento delle restrizioni sulle enoteche - osserva Busi - non risolve tutti i problemi, ma per noi è un segnale positivo che arriva dal nuovo governo. Speriamo si capisca che anche la ristorazione può ripartire subito. I clienti si mettono a sedere al tavolo, distanziati, e non ci sono più i problemi di assembramento anche perché ora ci sono tanti spazi all'aperto: i sindaci hanno concesso molte autorizzazioni per mettere i tavoli sulle strade, stiamo andando incontro alla bella stagione, e quindi ci sono tutti i presupposti per poter riaprire".

L'auspicio è anche quello di un cambio di passo nella campagna vaccinale, che sta producendo effetti positivi nei paesi dove è in fase più avanzata, dagli Usa al Regno Unito. "Man mano che le condizioni sanitarie miglioreranno - dice il presidente del Consorzio - sarà possibile far tornare famiglie e imprese a una vita normale, e questo porterà anche a un aumento dei consumi di vino rispetto a oggi. Più veloce sarà il tempo di vaccinazione, e prima torneremo alla normalità".

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