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Economia

Dl 'Controlli', Confartigianato: “Costi in più e blocco incentivi su riqualificazione energetica”

L'allarme lanciato da Roberto Laucci, presidente della Federazione impianti Confartigianato Firenze e Toscana: “Chiediamo meno burocrazia. Vengono penalizzati coloro che rispettano le regole”

“Vigilare è giusto ed è sacrosanto ostacolare chi non rispetta le regole ma questo non deve andare a penalizzare le persone che invece le regole le rispettano. Al Governo chiediamo semplificazione e meno burocrazia. Con le nuove regole si inseriscono aggravi economici e burocratici che vanificano lo scopo degli incentivi fiscali e non sono di aiuto alla tutela dell'ambiente. Si devono distinguere i piccoli interventi da quelli di grande entità: nel primo caso il meccanismo di controllo anti frode deve essere più snello”.

A dirlo è Roberto Laucci, presidente della Federazione impianti Confartigianato Firenze e Toscana, in riferimento al decreto legge “Controlli anti-frode” che sta bloccando gli incentivi sulla riqualificazione energetica degli edifici, a causa della burocrazia e delle documentazioni aggiuntive da presentare.

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“Il decreto – ha aggiunto Laucci – di fatto blocca l'utilizzo delle detrazioni e delle cessioni dei crediti per lavori edilizi. Chi fa le cose in regola si trova ad avere adempimenti complicati e onerosi e la conseguenza è che questo costo poi va a penalizzare anche il cliente. Penso ad interventi di riqualificazione energetica come la sostituzione di una caldaia o di una finestra: si devono sostenere costi in più. Il rischio è che, in particolare sugli interventi di piccola entità, i nuovi oneri vadano ad azzerare il beneficio fiscale. E questo paralizza il settore”.

Tra le criticità, ha evidenziato il referente degli impiantisti di Confartigianato Firenze Renzo Nibbi, “l'obbligo di asseverazione”, ovvero di una apposita certificazione, “per tutti gli interventi, senza nessun limite di spesa. Questo documento è molto costoso. E bisognerà poi presentare la certificazione del credito, solo che per farla bisogna attendere un altro decreto del Ministero, che arriverà tra un mese. Di fatto certi tipi di rendicontazione del lavoro sono bloccati fino a metà dicembre”.

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