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Crisi di Governo, Asproni: “Per la cultura nuova tragedia dopo il Covid"

La presidente di Confcultura e del Museo Marino Marini di Firenze, “Spesa pro capite in calo del 22%, occupazione in calo tre volte tanto rispetto alla media. Resistere non è più sufficiente, adesso occorre reagire”

“Ancora una volta il settore della cultura, delle industrie creative e culturali dovrà subire un freno alle riforme e allo sviluppo: la caduta del Governo è un’altra tragedia, dopo il Covid”. E’ quanto dichiara Patrizia Asproni, presidente del Museo Marino Marini di Firenze e di Confcultura.

“Questo settore – prosegue Asproni - ha vissuto il crollo dei posti di lavoro: parliamo di una contrazione tre volte superiore rispetto alla media. In due anni, segnati dalla pandemia, si sono persi 55mila posti di lavoro. Tra il 2019 e il 2021, nonostante la crescita complessiva della spesa media mensile delle famiglie italiane, le risorse destinate alle attività ricreative, agli spettacoli e alla cultura ha fatto segnare un -22%, con picchi che sfiorano il -35% in alcune regioni d’Italia, secondo i dati Istat”.

“Per un settore che pur lentamente stava cercando di uscire dalla crisi, la caduta del Governo rappresenta una sciagura. Resistere non è più sufficiente – conclude Asproni - occorre reagire. Ora”.

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