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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Coronavirus: batosta per le pelletterie toscane, dimezzati gli ordini 

Assopellettieri: “Abbiamo disegnato una serie di progetti per aiutare le imprese a risollevarsi”  

Bisogna salvare la pelle. Un settore stremato dall’emergenza Covid19 che, a un mese dalla ripartenza dopo il lockdown, vede solo nubi scure all’orizzonte. Un panorama condiviso in tutte le aziende del comparto ma che in Toscana, dove rappresenta un’eccellenza, pesa come un macigno visto che qui si concentra il 58% delle imprese pellettiere nazionali.

Secondo i dati di un’indagine di Confindustria Moda e Assopellettieri, gli ordinativi si sono quasi dimezzati nel primo trimestre 2020, con una riduzione stimata in circa il 45 per cento e con un calo dei fatturati pari al 37%. 
 
Un contraccolpo arrivato dopo lo slancio del 2019 quando le esportazioni hanno toccato quota 10,3 miliardi di euro con Firenze e la Toscana in prima linea con crescite sul 2018, rispettivamente, del +52,1% e +36,1%.

Un settore, secondo le elaborazioni del centro studi di Confindustria Moda, che nel 2018 vantava 4.602 imprese, di cui il 48% (2.211) in Toscana sostenuto da una forza lavoro di 34.313 addetti di cui il 53.3% (18.288) in Toscana.  
 
“Sappiamo bene che il 60% del numero assoluto è rappresentato dal tessuto toscano – commenta Andrea Calistri, vicepresidente di Assopellettieri con delega al distretto toscano -. Per la Toscana si tratta di un problema imponente perché coinvolge anche tutta la filiera conciaria. La crisi c’è: la preoccupazione è a tutti i livelli e in particolare tra le piccole e medie imprese. Per questo Assopellettieri sta lavorando a soluzioni a tutto campo per aiutare le imprese  toscane a risollevarsi. Sono già stati deliberati una serie di progetti e di opportunità che riguardano il marketing strategico e l’affiancamento per rientrare sul mercato con produzioni di tendenza. Le imprese saranno aiutate anche nelle operazioni di affidamento bancario finalizzate alla ristrutturazione e agli investimenti necessari per il rilancio sul mercato. Un paniere di opportunità per consentire alle realtà di uscire a testa alta da questa tempesta”.
 
“Non scopriamo nulla di nuovo, ci eravamo preparati a dei numeri difficili ed eccoli qui – commenta Franco Gabbrielli, presidente di Assopellettieri - la chiave ora non è guardare al passato ma rimettersi immediatamente in moto per recuperare il terreno perso. In questo momento quello che ci preoccupa non è certo la capacità di reazione delle nostre aziende: siamo pellettieri, abbiamo la pelle dura, sacrificio e sudore non ci hanno mai fermato, ma il ruolo fondamentale deve essere svolto dal Governo che deve metterci nelle condizioni di ripartire. Serve un intervento strutturale, è necessaria la liquidità tanto promessa ma che fino ad oggi in pochissimi hanno visto (e con tante difficoltà): è necessario semplificare le procedure e ridurre i tempi per svolgerle, sono essenziali provvedimenti più forti in tema fiscale e un concreto sostegno all’export che rappresenta l’85% del fatturato delle nostre imprese”.
 

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