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Economia

Il tessile risorge dopo un decennio negativo, domani Pitti Filati

Alla vigilia dell'inaugurazione di Pitti Filati 2011ci sono già le prime stime. Si chiude un trend negativo che durava da 10 anni, il mercato italiano del tessile ha attratto molti compratori esteri

Nel 2010 la filatura italiana, un decennio in negativo (con la sola eccezione degli anni 2000-2001), ha agganciato subito la ripresa del ciclo economico mondiale: il fatturato torna finalmente in area positiva, raggiungendo un tasso di crescita del +13,1%.
A dirlo, riferisce l’agenzia Asca,  sono le stime preliminari elaborate da Sistema moda Italia e diffuse alla vigilia di Pitti Filati, che si apre domani alla Fortezza da Basso di Firenze.
La performance positiva del 2010 si ottiene dal confronto con uno dei risultati peggiori mai sperimentati dal comparto: pur recuperando oltre 300 milioni di euro rispetto al 2009, il turnover settoriale, pari a 2,8 miliardi di euro, resta tuttavia inferiore ai livelli del 2008. Sul risultato della filatura ha inciso in primis il rinverdirsi della domanda interna intra-filiera (con un consumo apparente, comprensivo di scorte, stimato in recupero del +26,6%), ma gli stessi mercati esteri hanno ritrovato un nuovo interesse per le produzioni italiane di filati. Per l'export si stima un recupero su base annua pari al +19,5%.
Dopo il 'fermo-macchina' del 2009, lo scorso anno l'attivita' produttiva ha fatto registrare un ritorno in area positiva, con un +18,1%. Contestualmente l'import, dopo un biennio di gravosi arretramenti, dovrebbe sperimentare un vero e proprio 'boom' raggiungendo ritmi del 41% circa e tornando, pertanto, su livelli di poco superiori a quelli del 2008.
Nonostante questo, sia la filatura laniera sia la filatura cotoniera hanno segnalato contrazioni della manodopera, pur in decelerazione dal primo al terzo trimestre dell'anno. I ritmi di crescita messi a segno lo scorso anno, secondo Smi, saranno tuttavia difficilmente sostenibili nel 2011, anche se le stime relative al crescente consumo mondiale di fibre anche per il biennio 2011-2012 dovrebbero favorire le imprese italiane piu' export-oriented e non solo i principali competitors.
 

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