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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, il gruppo Lega Toscana: "Totalmente contrari al Dpcm. Le nostre proposte per le imprese in crisi"

Presentata una mozione al presidente e alla giunta regionale. Gli amministratori locali del Carroccio: "Scelte miopi affossano l'economia e di conseguenza mettono a repentaglio la salute stessa"

Il gruppo Lega Toscana ha presentato una mozione, articolata in una serie di proposte economiche, in cui chiede al presidente e alla giunta, per quanto di propria competenza ma anche in termini politici di azione verso il Governo nazionale, di impegnarsi a supporto delle aziende toscane.

"Purtroppo - affermano i consiglieri leghisti Marco Casucci, Elisa Tozzi, Giovanni Galli, Luciana Bartolini, Marco Landi, Elena Meini, Andrea Ulmi e la capogruppo Elisa Montemagni- il Covid-19 sta tuttora pesantemente colpendo tante imprese toscane di svariati settori. E' quindi doveroso e improcrastinabile che la Regione, insieme allo Stato centrale e agli enti locali, faccia realmente il massimo per sostenere adeguatamente e con continuità la nostra economia in palese e grave sofferenza".

Questi in sintesi i punti essenziali della proposta:

  • Prolungare la moratoria sui mutui e sui leasing fino almeno al 30 aprile 2021 o comunque alla conclusione dell'emergenza e parimenti prorogare e ridurre il credito d'imposta sugli affitti pubblici e privati.
  • Cancellare tutte le tasse e tariffe a carico delle imprese, come Imu, Tari, Irpef, Inps ed Inail relativamente all'anno in corso, supportando quanto già fatto a livello locale da parte di molti comuni; quindi, prevedere non solo un posticipo dei suddetti pagamenti.
  • Sbloccare i finanziamenti anche per quelle aziende che, a marzo 2020, non avevano potuto onorare puntualmente le rate derivanti da prestiti o non erano in regola con i contributi previdenziali. Non stiamo parlando di "cattivi pagatori", magari presenti da anni nella black-list della Centrale Rischi, ma di piccole imprese che stavano, comunque, cercando di onorare il debito col proprio lavoro e sarebbero, probabilmente, riuscite a stare a galla se non fosse sopraggiunta la pandemia ed il relativo lockdown.
  • Promuovere un Tavolo permanente per la gestione delle crisi aziendali, coinvolgendo associazioni ed Ordini professionali.
  • Prevedere la predisposizione di un'efficace strategia regionale, finalizzata, da un lato a garantire un sostegno diretto di liquidità a favore del nostro sistema manifatturiero e dall'altra a realizzare concrete forme incentivanti, snelle, trasparenti e semplici, anche attraverso l'individuazione di un apposito soggetto, partecipato direttamente dalla Regione che assuma l'utile ruolo di "sportello unico", vero e qualificato punto di riferimento a 360° per le aziende toscane.
  • Istituire un Tavolo prettamente dedicato alla filiera agricola ed agroalimentare con l'obiettivo di reperire soluzioni condivise per il sostegno anche occupazionale all'importante comparto.

"Ponendo in essere questa serie d'iniziative mirate e tempestive, potremmo tentare di scongiurare il definitivo tracollo di molte aziende toscane oggi drammaticamente danneggiate dai provvedimenti restrittivi conseguenti al diffondersi del Coronavirus" chiosano i consiglieri leghisti.

Gli amministratori leghisti: "Dpcm si accanisce su attività in regola con protocolli sanitari"

E proprio riguardo all'ultimo Dpcm, i sindaci e i consiglieri metropolitani, provinciali e comunali della Lega Toscana hanno emesso una nota in cui esprimono la loro "ferma contrarietà" ai provvedimenti assunti dal premier Conte.

“Come rappresentanti dei cittadini toscani - dichiarano - abbiamo il dovere di salvaguardare le nostre comunità, le categorie e le attività produttive più colpite dal recente decreto, già allo stremo delle proprie forze dopo il lockdown dei mesi scorsi".

Per gli amministratori leghisti, quelle del governo rappresentano "scelte miopi, che affossano l'economia e di conseguenza mettono a repentaglio la salute stessa".

"Il nostro tessuto economico è stato demolito, negli ultimi mesi. Una realtà come quella toscana, che ha nel turismo d'arte e villeggiatura una delle attività più importanti, è stata messa in ginocchio: basti pensare a Firenze - aggiungono. - Poi, pian piano, stavamo cominciando a riprenderci. Per questo la chiusura totalmente indiscriminata di alcune attività, senza prendere in considerazione i sacrifici fatti da queste imprese per adattarsi ai rigidi protocolli di sicurezza e sanitari, che peraltro avevano dato buoni risultati, ci vede totalmente contrari".

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Per gli amministratori locali del Carroccio, l'ultimo Dpcm rappresenta "una forzatura, un piglio impassibile e irremovibile, un accanimento contro alcune categorie produttive che appare ingiustificato, tanto più che il medesimo piglio è totalmente assente su un altro fronte: quello dei trasporti, tema totalmente assente negli ultimi documenti ufficiali del Governo e dall'agenda politica locale".

"Insomma, un'estate che avrebbe dovuto essere di lavoro per questo Governo per preparare il Paese a questa seconda ondata, è trascorsa senza produrre nessun provvedimento utile nè per salvaguardare la salute dei cittadini, nè per tutelare la nostra economia- concludono i sindaci e i consiglieri leghisti-. Noi non ci stiamo e siamo pronti a ricorrere contro questo decreto ingiusto, per tutelare tutte quelle attività che meritano di continuare a lavorare e tutti i cittadini toscani che devono poter vivere in modo dignitoso".

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