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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Covid, il comparto sicurezza privata: "Non chiudere ma controllare: con noi impianti di sci, mercatini di Natale, scuole e uffici aperti"

Gabriele Isardi, Global Investigation Service: "Siamo 300.000 professionisti perfettemamente formati, con un giro d'affari da 5 miliardi di euro l'anno ma nessuno vuole ascoltarci. Ecco le nostre proposte concrete"

"In tutto il Paese più o meno siamo 300.000 operatori, di cui all'incirca il 90% attualmente è a casa. I famosi ristori non hanno previsto niente per noi. Siamo una figura professionale riconosciuta, facciamo parte di un albo prefettizio, quindi siamo stati passati al vaglio dalle questure. Tutti gli Addetti ai servizi di controllo (Asc) come noi, devono aver partecipato e superato un corso riconosciuto dalle Regioni  e solo in seguito alle visite mediche possono richiedere l'iscrizione alla propria prefettura di riferimento. Perché non possiamo aiutare con la nostra professionalità il Paese a ripartire e riaprire con le sue attività?"

Gabriele Isardi è un professionista della sicurezza sussidiaria, comparto privato che raggruppa appunto gli addetti ai servizi di controllo e gli steward, figure riconosciute come da 'decreto Maroni' del 2009 e riconfermate successivamente anche da una circolare del capo della polizia di Stato. "Una categoria completamente dimenticata e che invece - sottolinea - oggi potrebbe essere utilizzata per lasciare aperte le attività".

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"Non dovremmo chiudere ma controllare" propone quindi Isardi, della Global Investigation Service, ricordando i tanti eventi in cui la professionalità dei 'suoi' ragazzi coordinati dalle forze dell'ordine ha dato a migliaia di persone la possibilità di divertirsi in sicurezza: Firenze Rocks, Lucca Comics&Games, Formula 1, Moto GP" ma anche tanti locali, negozi, centri commerciali, stadi, palazzetti dello sport.

Le proposte degli Addetti ai servizi di controllo

"Tutti quei luoghi ed eventi che danno lavoro a tantissime persone ma che ad oggi vediamo chiusi, perché non riescono a garantire l'assoluto rispetto delle norme Covid previste dai Dpcm - chiosa Isardi - e invece potrebbero riaprire in tutta sicurezza, con un giusto piano d'intervento che utilizzi operatori per la sicurezza come noi: basti pensare agli impianti sciistici invernali, alle scuole ai prossimi e tanto attesi mercatini di Natale".

"Noi ci occupiamo già di servizi di controllo ed accoglienza nei tanti negozi del lusso, stadi, sagre, concerti, eventi di piccola o grande entità i più disparati - spiega ancora Isardi -. Abbiamo l'esperienza per stare a contatto con il pubblico e poter intervenire in qualsiasi occasione nello specifico. Siamo un "popolo dimenticato" ma che partecipa attivamente al Pil nazionale con un giro d'affari intorno ai 5 miliardi, eppure nessuno ci ha mai interpellato o coinvolto... nessuno ci ha ascoltato".

"Molte mansioni ad oggi lasciate a vigili o poliziotti per il controllo delle regole anti-Covid - specifica ancora - potrebbero essere esercitate dagli Addetti ai servizi di controllo, coordinati da un minor numero di forze dell'ordine così da non dover togliere forze dal territorio per gestire il normale pattugliamento e le azioni più 'specifiche' che vanno al di là del Covid".

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"Non dobbiamo chiudere, bisogna tenere aperti scuole, musei, teatri, locali,negozi, centri commerciali e controllare attentamente così da educare e ricordare le regole - ripete Isardi - Noi sicuramente potremmo dare un grosso apporto allo Stato, in questo momento, con il nostro know how. Anche i tanti uffici pubblici che, in un momento di confusione come questo, più che mai dovrebbero essere di riferimento per la popolazione, con noi potrebbero rimanere aperti a cittadini ed imprese".

Isardi spiega anche come fare: "Per assegnare i vari lavori, le amministrazioni pubbliche dovrebbero assegnarli con regolari bandi ben strutturati che guardino non solo al prezzo ma anche e soprattutto all'organico e lo storico di tutte quelle società di settore che sul territorio vi partecipano, così da garantire la qualità del servizio ".

E per i privati? "Per quanto riguarda i privati, per tutti coloro che si avvalgono di tale servizio: portare le fatture come credito d'imposta, intanto così facendo si combatte il lavoro nero, non al 60% per un massimo di 80.000 euro come era precedentemente previsto oltre 6 mesi fa ma alzando questo tetto" conclude Isardi.

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