Nove anni, poi sparirà il marchio Cassa di risparmio di Firenze
Siglato l'accordo tra Ente Cassa e Banca Intesa: alla Fondazione 182,5 milioni per l'ultimo 10% dentro la storica banca fiorentina. Il Cda resterà in carica per i prossimi 3 anni. Nel patto direzione regionale e livelli occupazionali garantiti
Sono 182,5 i milioni di euro incassati da Ente Cassa di Risparmio di Firenze dalla cessione a Intesa San Paolo del 10,26% di Cr Firenze. Lo rendono noto Umberto Tombari, presidente della fondazione fiorentina, a fianco del direttore generale, Gabriele Gori. Patrimonio liquido dalla cui gestione l’Ente ritiene ragionevole un rendimento “prudenziale” tra il 2 e il 3%, ovvero tra i 3,5 e i 5 milioni di euro l’anno, al netto delle imposte, per aumentare le erogazioni sul territorio fino al 20%. L’asset in Cr Firenze “non rendeva in termini patrimoniali: zero euro nel 2013, 230.000 nel 2014”.
L’accordo con Intesa, spiega Tombari, prevede alcune garanzie su Cr Firenze. Così il Cda della banca rimarrà in carica per i prossimi 3 anni; che la direzione regionale rimanga a Firenze e che i livelli occupazionali rimangano stabili. Non solo, nel patto è previsto che il mantenimento del marchio Cassa di risparmio di Firenze per i prossimi 9 anni. Inoltre Intesa si è impegnata a contribuire direttamente ai progetti dell’Ente per un importo di 2 milioni di euro spalmati in un triennio. Con la vendita delle quote, decisione presa all’unanimità dal Cda e dall’assemblea dei soci dell’Ente, “probabilmente siamo i primi ad attuare il protocollo Agri – Mef”, sottolinea Tombari, annunciando che l’Ente, per la gestione del proprio patrimonio, si avvarrà come advisor di Cambridge Associates.
Per quel che riguarda il progetto di internazionalizzazione, e in questo l’Ente proverà ad incrociare le grandi sigle del no profit partendo dal Nord America, “abbiamo incaricato la KPMG di aiutarci nella certificazione del bilancio e abbiamo avviato le attività per il nuovo assetto del modello organizzativo interno che ci consentirà di avere, a breve, la piena ‘accountability’ dei nostri progetti”. Obiettivo, prosegue Tombari, è quello di arrivare “ad un paniere di progetti” sul brand Firenze “non solo sull’arte, ma anche su ricerca, sviluppo e formazione”.
SS ANNUNZIATA – Per quel che riguarda l’impegno sul territorio fiorentino L’Ente Cassa sta lavorando ad un progetto che riguarda “la piazza, la basilica e il quartiere di Santissima Annunziata”. Il progetto, conclude Tombari, “prevede opere di valorizzazione e di conservazione secondo una nuova metodologia che abbandona la modalità di intervento occasionale in favore di un sistema integrato più ampio a carattere architettonico, urbanistico, ambientale, sociale”. Alla realizzazione oltre all’Ente Cassa (che ne è capofila) vi collaboreranno ministero dell'interno (attraverso il Fondo Edifici di Culto), Comune, Soprintendenza ai beni architettonici, Istituzioni religiose.