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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Cashless: Firenze regina d'Italia

Prima in Italia per pagamenti digitali. Toscana terza tra le regioni, dopo Lombardia e Piemonte. L’impegno di Metrocittà e Camera di commercio. Iniziativa di Intesa Sanpaolo per rafforzare la transizione dal denaro fisico

Firenze è la città metropolitana più “cashless” d’Italia e la Toscana è terza tra le regioni, dopo Lombardia e Piemonte, nella speciale classifica dell’Osservatorio della Community cashless society elaborata da The european house Ambrosetti. Una transizione, quella dai pagamenti in denaro ai pagamenti digitali, che vede la Città metropolitana e la Camera di commercio di Firenze in prima linea per aiutare le imprese in questo passaggio decisivo e di cui si è parlato oggi in Camera di commercio con il contributo di Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario italiano, attivo da tempo nel dare supporto alle piccole e piccolissime aziende e agli operatori economici verso una sempre maggiore digitalizzazione nei pagamenti.

Alla presenza del sindaco della Città metropolitana, Dario Nardella, del presidente della Camera di commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, e di Stefano Barrese responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, è stato evidenziato il comune obiettivo di cogliere e rafforzare il ruolo di Firenze come città metropolitana prima in Italia per transazioni digitali. L’iniziativa “Firenze Cashless” di Intesa Sanpaolo va in questa direzione e apre la strada anche agli altri istituti di credito, con azioni concrete per abbattere i costi sostenuti da operatori ed esercenti principalmente del commercio e del turismo.

Negli ultimi anni si sono verificati cambiamenti importanti che hanno accelerato l’utilizzo dei pagamenti digitali: oltre ai rapidi sviluppi delle tecnologie, la spinta principale si è avuta con l’emergenza sanitaria e con l’introduzione di norme legate ai sistemi di pagamento, dalle sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti digitali all’attivazione del programma Cashback. Secondo le stime dell’osservatorio Innovative payments del Politecnico di Milano, nel 2021 si è registrata una crescita del 23% in termini di valore e del 34% sul numero di transazioni effettuate con pagamenti elettronici. Nel primo semestre 2022 (periodo in cui non era ancora in vigore l’obbligo del pos), la crescita è rimasta su livelli ancora significativi seppur in rallentamento, con variazioni del 22% in valore e del 19% per numero.

La tendenza si conferma anche tra i Paesi dell’area euro: secondo uno studio della Banca centrale europea, pubblicato a dicembre dello scorso anno, nel periodo 2019-2022 nell’eurozona i pagamenti in contanti effettuati presso punti vendita fisici sono passati dal 72% al 59% (erano al 79% nel 2016) e per oltre un terzo sono stati effettuati tramite carta (34%), con una crescita di 15 punti percentuali rispetto al 2016. Anche i pagamenti tramite app sono aumentati, passando da meno dell’1% nel 2019 al 3% nel 2022. Per quanto riguarda il valore dei pagamenti, invece, le carte hanno ormai superato il contante con un peso del 46% rispetto al 42% dei pagamenti in denaro.

In Italia il quadro risulta più spostato verso il contante: i pagamenti fisici rappresentano ancora il 69% delle transazioni nei punti vendita e il 49% del valore complessivo, mentre i pagamenti con carta il 26% delle transazioni e il 43% del valore totale. Nell’area euro l’Italia si colloca tra i Paesi con il peso maggiore del contante in termini di numero di operazioni (quarta nazione dopo Malta, Slovenia e Austria), mentre se si considerano il valore degli importi si posiziona all’ottavo posto. I Paesi con una diffusione maggiore dei pagamenti con carta sono Finlandia, Olanda, Lussemburgo e Belgio.

Per valutare le caratteristiche del territorio nazionale e cogliere anche i progressi realizzati verso la transizione cashless nei diversi territori è interessante considerare i risultati elaborati da The european house Ambrosetti nel rapporto 2022 e sintetizzati nel Regional cashless index. Quest’ultimo tiene conto di sedici indicatori composti da fattori abilitanti (tra questi il numero di pos ogni mille abitanti, i servizi di home-banking attivi sul totale dei conti correnti, ecc.) e variabili relative allo stato dei pagamenti (numero di transazioni con carte di credito e debito pro-capite, valore delle transazioni effettuate con carte).

La Toscana si colloca al terzo posto a livello regionale con un punteggio di 6,3 su una scala da 1 a 10, preceduta solo da Lombardia (6,7) e Piemonte (6,4). L’indice aggregato World Line-Axepta relativo alla seconda settimana di febbraio, secondo l’ultimo report dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Firenze, per la Toscana registra un incremento dei pagamenti digitali (+13,8% in valore) in linea con il trend di crescita degli ultimi anni.

Per quanto riguarda le città metropolitane, il Metropolitan cities cashless index – che permette di misurare come le principali aree metropolitane dell'Italia stiano evolvendo verso la cashless society - rileva nell’ultima edizione il successo di Firenze che guadagna due posizioni e si colloca al primo posto con un punteggio di 7,1, superando Milano (5,8); al terzo posto Genova (5,76).

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