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Economia

Crisi, Pil calato in Toscana nel 2012 ma l’export trascina la ripresa

Presentato il rapporto Irpet e Unioncamere relativo all’anno 2012. La fine della fase recessiva è prevista per il 2014 ma solo nel 2015 si potrà riscontrare un aumento del prodotto interno lordo

Presentato ieri mattina il rapporto sull’economia regionale elaborato da Irpet e Unioncamere. Nel 2012 il Pil della nostra regione è calato del 2,1 percento, 2,4 in Italia, e "senza interventi strutturali in grado di rilanciare soprattutto gli investimenti sarà difficile prevedere in tempi rapidi il ritorno ad una crescita significativa".

Per i ricercatori la fine della fase recessiva è rimandata al 2014 e solo nel 2015 si potrà ritornare ad un aumento del Pil. L'export (+3,9% contro il +1,7% nazionale) si conferma motore della crescita regionale: la Toscana è la regione che più ha recuperato dopo la crisi del 2008, tanto che oggi il suo peso sull'export nazionale (8,3%) è ritornato ai massimi storici toccati nel 1994.

Tuttavia il loro peso sulla domanda totale resta inferiore al 30%, in uno scenario in cui il potere d'acquisto delle famiglie toscane si è ridotto di circa il 4% nel solo 2012. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,8%, ma sommando anche i lavoratori in Cig e chi non cerca un impiego, pur desiderandolo, si arriva all'11%.
 
Secondo il responsabile lavoro regionale del Pd, Nicola Nascosti, occorre "sbloccare la Toscana, ora o mai più. Il quadro economico tracciato da Irpet tra molte ombre fa intravedere anche una parte di luce, attraverso alcuni esempi di aziende che nonostante tutto resistono. E' nostro dovere non porre altro tempo in mezzo affinché le aziende che credono nella Toscana possano ricominciare a crescere, ricominciando ad investire nel tessuto delle piccole e medie imprese".
 

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