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Economia

Rifiuti: Tari, a Firenze la bolletta "più cara d'Italia"

Scatta l'impennata: +3,6% di rincaro stimato. Ma in alcuni Comuni della provincia si potrà arrivare al +6,6%. Intanto scatta un nuovo sciopero dei lavoratori delle cooperative in appalto per Alia

Polemiche e proteste per l'aumento previsto delle tariffe Tari nei comuni dell'Ato Toscana Centro. La nota diramata dell'Autorità di ambito indica, per il 2021, un balzo in avanti medio del 3,6% della tassa sui rifiuti rispetto al 2019, scrive La Nazione. Non è tutto: si stima che in molti comuni del Fiorentino si arriverà ben oltre, al +6,6%.

Le novità sono emerse dell'ultima riunione dell'assemblea dell'Ato che ha approvato il piano economico e finanziario (Pef) per il 2021 e l'atto integrativo al contratto di servizio con Alia.

Le reazioni

Per Riccardo Sabatini, coordinatore ambiente di Cna Firenze, si tratta di una "scelta improponibile, inaccettabile, inopportuna". Gli fa eco il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Roberto Pistonina: "Fa specie sentire le forze politiche nazionali proporre le più fantasiose ipotesi di riduzione delle tasse e scoprire che a livello locale viene deliberato un aumento del 6,6% sui rifiuti".

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"Pur puntando sull'economia circolare - aggiunge Pistonina - esistono scarti non riciclabili: la termovalorizzazione è irrinunciabile".

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Nel frattempo, oltre all'utenza che protesta per i rincari, protestano anche i lavoratori mugellani delle cooperative Ati e Archimede, in appalto per Alia, per ottenere condizioni lavorative ed economiche più dignitose. Insieme al sindacato Usb, i lavoratori hanno organizzato uno sciopero per il prossimo 22 giugno, alle ore 15 sotto il palazzo della Regione Toscana, a Firenze.

Si tratta, spiega una nota Usb, del "quinto sciopero degli appalti igiene ambientale del Mugello: la determinazione dimostrata sino a ora ha fatto emergere tutte le problematiche che i lavoratori sopportano da tempo. Sono arrivate solidarietà e sostegno dalle forze politiche e istituzionali, ma adesso non bastano più, alle parole devono seguire i fatti".

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"Andremo a manifestare - prosegue la nota - sotto il palazzo della Regione in via Cavour e chiederemo di essere ricevuti, forti delle nostre argomentazioni e delle nostre ragioni, la nostra lotta è giusta, legittima e doverosa". I lavoratori chiedono un lavoro dignitoso con un equo salario, un giusto equilibrio nei carichi di lavoro, il rispetto delle norme di sicurezza.

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