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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Barberino di Mugello

Barberino: licenziati 3 dipendenti alla Rifle, Cgil sul piede di guerra

Il sindacato: “Se non ci metteranno a conoscenza del nuovo piano industriale faremo scioperi in tutti i negozi”

C’è anche un dipendente che lavorava da 34 anni alla Rifle tra coloro che hanno ricevuto la lettera di licenziamento da parte dell’azienda. Sono tre i lavoratori licenziati dallo stabilimento di Barberino di Mugello dello storico marchio di jeans. Lunedì sono stati convocati in direzione verso le 15 e 30 e hanno ricevuto la lettera. La motivazione: “Ristrutturazione aziendale”.

La Rifle naviga in acque agitate da almeno 20 anni. Nel 2014 è stato definito un piano di rilancio messo a punto dal supermanager Antonio Arcaro e sottoscritto anche dal sindacato. “Il piano non è mai decollato - spiega Alessandro Picchioni della Filctem Cgil -. L’11 settembre la Rifle srl si è trasformata in Rifle&Co perché ha visto l’ingresso in società di un nuovo partner, il fondo di investimenti svizzero Kora Investments. Eravamo in attesa di essere convocati per conoscere il piano di rilancio invece abbiamo saputo dei licenziamenti, a quanto pare l’azienda sa già cosa fare in futuro”.

Nuovo Amministratore Delegato della Rifle, il cui azionista di maggioranza è ancora la famiglia Fratini, è Francesco Marianelli che non ha ancora incontrato il sindacato. La Rifle ha 36 - adesso 33 - dipendenti nello stabilimento di Barberino, in provincia di Firenze (considerando i negozi monomarca presenti all’Outlet e ai Gigli) sono oltre 50. In tutto l’azienda conta 180 lavoratori in Italia. I dipendenti dello stabilimento mugellano hanno scioperato martedì 3 ottobre, la sera Cgil e azienda si sono incontrati.

“La motivazione del provvedimento - dice ancora Picchioni - sarebbe semplicemente il fatto che all'interno dell'azienda sia venuta meno la necessità delle funzioni svolte dalle tre persone in questione. Fatto ancora più strano visto che la Rifle, pur nelle mille difficoltà affrontate in tanti anni, non aveva mai usato tali modalità nel rapporto con i dipendenti, con il sindacato e con il territorio”. Ieri si è tenuta un’altra assemblea dei lavoratori al termine della quale la Cgil ha fatto delle richieste specifiche alla dirigenza.

“Ci opponiamo ai tre licenziamenti - spiega la Filctem Cgil – abbiamo chiesto all’azienda di farsi carico del problema sociale che aprono per queste persone. Se non arriveranno risposte e se non conosceremo il nuovo piano industriale siamo pronti a mettere in campo ulteriori azioni di lotta pensando anche ad uno sciopero dei negozi Rifle, compreso quello dell’Outlet di Barberino”. L'assemblea dei lavoratori ha poi chiesto di aprire un tavolo di crisi in Regione Toscana.

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