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Economia

Tassa di soggiorno verso l'aumento: rincari tra i 10 centesimi e un euro a turista

Critiche le associazioni degli albergatori, Nardella replica: “Con gli introiti miglioriamo i servizi ai cittadini”

Palazzo Vecchio pensa ad un aumento della tassa di soggiorno, in vigore ormai da diversi anni e pagata 'a notte' dai turisti che si fermano nelle strutture ricettive della città.

Già ieri l'assessore al bilancio Federico Gianassi ne ha parlato con i rappresentanti delle categorie economiche.

Questi gli aumenti che ha in mente l'amministrazione comunale: per gli hotel a 4 stelle aumenti di 10 centesimi a notte (da 4,80 a 4,90 euro a notte per ogni turista), per i 3 stelle aumento di mezzo euro (da 4 euro a 4,50 euro), per gli alberghi a due stelle e ad una stella aumenti di un euro (rispettivamente da 3 a 4 euro e da 2 a 3 euro).

Anche er gli altri tipi di locazione turistica (dove Airbnb la fa da padrone) aumento di un euro, da 3 a 4 euro. Per gli hotel a 5 stelle non cambia nulla perché già è prevista la tassa di soggiorno massima, a 5 euro (i 'limiti' vengono fissati a livello nazionale).

Nel 2019 Palazzo Vecchio potrebbe incassare da questa imposta, nata per 'bilanciare' gli effetti di milioni di turisti in città (smaltimento di rifiuti prodotti e quant'altro), circa 43,5 milioni di euro, una cifra che negli anni è sempre aumentata. Con gli ulteriori aumenti il gettito potrebbe aumentare di altri 3 o 4 milioni di euro.

“Siamo favorevoli ad un aumento della tassa di soggiorno, purché queste risorse siano indirizzate alla lotta al degrado e per contribuire a mantenere il decoro della città”, chiede Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Imprese Firenze.

Più critiche invece altre associazioni di albergatori, come Assohotel Confesercenti, Federalberghi e Confindustria, che esprimono “preoccupazione per l'impatto negativo che avrà sul mondo delle imprese” e chiedono anche “una maggiore informazione sulla destinazione annuale dell'imposta di soggiorno, ovvero un effettivo rendiconto d'utilizzo”.

L'aumento della tassa di soggiorno “è marginale (gli aumenti, come scritto sopra, variano dai 10 centesimi ad un massimo di un euro a turista, ndr). Si tratta di una rimodulazione che non danneggia il settore turistico alberghiero, anche perché i numeri sono in continua crescita”, replica però oggi il sindaco Dario Nardella.

“Gli introiti dell'imposta di soggiorno sono vincolati da norme nazionali, che impongono all'amministrazione di re-investire le risorse per rendere la città più accogliente ed efficiente. Questa operazione quindi - conclude Nardella -, non serve a ripianare buchi di bilancio ma a potenziare e migliorare i servizi ai cittadini, penso al decoro urbano, ai beni culturali, al trasporto pubblico e alla pulizia della città”.

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