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Economia

Il Comune "sblocca" gli appalti, ok a revisione dei prezzi fino al 20%

La decisione per far fronte all'aumento del costo di energia e materie prime

"A Firenze, prima città in Italia, scatta l'adeguamento dei prezzi fino al 20% per gli appalti pubblici di lavori". E' quanto annuncia il Comune, spiegando che "l'incremento consentirà alle imprese di far fronte agli aumenti eccezionali dei costi dei materiali da costruzione, 'sbloccando' di fatto il settore".

In pratica per nuove costruzioni, lavori edili, ristrutturazioni, restauri, manutenzione di opere stradali, impianti tecnologici e opere a verde si applicherà quindi da subito l'incremento senza attendere l'aggiornamento del prezzario regionale.

Lo prevede la delibera approvata dalla giunta su proposta dell'assessore ai Lavori pubblici, Titta Meucci, che dà corso alla nuova norma contenuta nel decreto legge dello scorso 17 maggio. A quanto apprende l'Agenzia Dire l'operazione è da circa 400 milioni solo a Firenze, visto che ci sono in partenza gare per il valore di oltre un miliardo di euro.

Le coperture, quindi, arriveranno dal decreto del governo, anche se il Comune contribuirà in parte minima grazie alle risorse accantonate per gli imprevisti (nel limite del 50%) e a "eventuali e ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante e stanziate annualmente per lo stesso intervento".

Con l'atto, sottolinea Meucci, "diamo il via libera alle gare del Comune di Firenze con l'aggiornamento e agli aumenti dei prezzi anche negli stati di avanzamento delle gare in corso. Abbiamo definito i nuovi prezzi a tempo di record dopo l'entrata in vigore del decreto legge e dato mandato agli uffici di non attendere il nuovo prezzario regionale, aggiornando immediatamente i prezzi in modo da non bloccare le gare pronte a partire".

Caro energia, Nardella: "Costi a +400%"

La giunta ha indicato i criteri da seguire a seconda della tipologia di lavorazioni. Ad esempio, per le nuove costruzioni edili, le ristrutturazioni, i restauri, la manutenzione di opere stradali, gli impianti tecnologici e le opere a verde, ha indicato di determinare la tipologia di prezzo prevalente (cioè quella che presenta l'importo complessivo più elevato tra quelle presenti nell'appalto) e di applicare a tutti i singoli prezzi dell'appalto l'incremento medio registrato nel prezzario aggiornato lo scorso 31 dicembre, con il limite del 20%.

Per i lavori 'da mandare in gara', quelli cioè che hanno visto il progetto definitivo approvato nel 2021 (con applicazione del prezzario di dicembre 2020) o precedente, l'aggiornamento sarà quindi 'doppio': i prezzi, infatti, verranno aggiornati ai listini di dicembre 2021 e su questi sarà applicato un ulteriore incremento per tenere conto dell'aumento dei costi del 2022 fino a un massimo del 20%. (Agenzia Dire)

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