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Venerdì, 1 Dicembre 2023
Economia

Stangata anche sugli utenti del trasporto pubblico: aumenta il biglietto di autobus e tramvia

Nonostante il servizio tutt'altro che eccellente, deciso un forte aumento per tutti i tipi di biglietti

Ci mancava solo l'aumento del trasporto pubblico. Puntualmente, è arrivato. Dopo i rincari decisi da Trenitalia, nonostante i disagi che quotidianamente subiscono pendolari e non solo (chiedere a chi rientrava dal mare, domenica scorsa, stipato all'inverosimile in treni che viaggiavano in condizioni di assoluta insicurezza), scatta ora anche l'aumento per autobus urbani ed extraurbani della Toscana. A Firenze, l'aumento riguarda anche il servizio della tramvia.

E questo, va detto, in un periodo di cantieri che penalizza moltissimo i fruitori del trasporto pubblico cittadino, con corse che saltano ripetutamente, come denunciato più volte perfino dallo stesso sindaco Dario Nardella, e ritardi, a detta degli autisti, che arrivano anche a 90 minuti. Un ottimo quadro, insomma, con gli stipendi italiani che invece restano i più bassi d'Europa, per fare scattare l'ennesimo aumento.

Gli aumenti dal 1° agosto

"La Regione Toscana ha aggiornato la 'disciplina tariffaria regionale'", si legge, in burocratese stretto, sul sito di Autolinee Toscane. E così, a Firenze, dal 1° agosto, la corsa standard passa da un euro e cinquanta centesimi a 1,70 euro. Sembrano pochi venti centesimi? Rispetto ad 1,50 euro, significa un aumento di oltre il 13%. Magari un aumento simile avvenisse su stipendi e pensioni.

Il biglietto a bordo, già carissimo, e non si capisce il motivo di colpire ulteriormente chi scelga questa opzione, che esiste in tutto il mondo, sale anche di più: da 2,50 euro a 3 euro, cioè +20%. Aumenta di oltre il dieci per cento anche il biglietto via sms: da 1,80 euro a 2 euro. L'abbonamento mensile passa da 36 euro a 38,70, quello annuale da 310 a 342,80 (più dieci per cento). Sale, 'ovviamente', si fa per dire, anche quello per gli studenti: in questo caso la bastonata porta l'annuale da 252 a 278,70. Aumento molto forte dunque, più dieci per cento, anche in questo caso. Restano una serie di 'sconti' per le tariffe in base all'Isee, che allo stesso modo crescono fortemente.

"Era previsto"

"Firenze rispetto ad altre città ha comunque prezzi più contenuti. L'aumento era previsto dal contratto di gara ed era già stato rinviato nel periodo pandemico. Non potevamo fare altrimenti", ha spiegato a LadyRadio l'assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. Come sempre, si fanno passare tali scelte come inevitabili. Aumenta tutto: dalla benzina ai generi alimentari, dall'affitto alla palestra. Solo i vituperati stipendi restano al palo (la Cgil proprio nei giorni scorsi ha calcolato come in soli due anni la perdita di potere d'acquisto reale sia stata anche in questo caso intorno al 10 per cento: in pratica, come se fosse 'sparito' un decimo del salario mensile, in soli ventiquattro mesi).

L'assessore Baccelli, in attesa dei prossimi aumenti, del resto ha dimenticato solo un piccolo dettaglio: quel contratto di gara chi l'ha stipulato? Forse proprio la Regione Toscana? Il prezzo dei biglietti, va detto, era fermo da molti anni. La corsa singola dal 2018, l'abbonamento mensile da oltre dieci anni e quello annuale da diciassette. In questo momento, però, è l'ennesima mazzata. C'è poco da girarci intorno.

Autolinee Toscane, forse per arginare la comprensibile rabbia degli utenti, ha fatto sapere che i 'vecchi' biglietti, quelli comprati fino al 31 luglio, saranno validi fino al 31 gennaio 2024.

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