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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Ataf: intesa tra sindacati e Ferrovie, salvi gli autisti

L'accordo è stato firmato con il no dei Cobas. Gli autisti lavoreranno di più, l'azienda taglierà 25 turni. Sul tavolo rimane il licenziamento di 120 dipendenti del personale di terra

Una mezzora di guida in più e una pausa tagliata di 10 minuti sul 30% dei turni. Due sì e un passo indietro, quello di Fs che, raggiunto l’accordo con i sindacati, ha deciso di mantenere intatta la forza lavoro. Almeno per quel che riguarda gli autisti. Tutti meno una decina che dirà addio alla ditta passando per la via dell’incentivo. Erano in 59 i lavoratori messi in discussione nel piano aziendale presentato dalla cordata guidata da Mauro Moretti, l’ad di Ferrovie. Poi, dopo settimane di trattative, è arrivata la firma tra l’Ati –che si è messa a capo di Ataf Gestioni srl – e le parti sociali. Tutte tranne i Cobas che ieri, in un faccia a faccia durato ben 8 ore con i nuovi proprietari del trasporto fiorentino, hanno detto di no. I dipendenti si sono impegnati a lavorare di più, l’azienda taglierà 25 turni su un totale di 650 giornalieri.

TRAFERIMENTI – E nel pacchetto di intesa ci è scappato anche l’assunzione dei 35 dipendenti fino ad oggi assunti con contratti a tempo determinato. Con un prezzo da pagare, l’emigrazione. Ma non in Germania, come in tanti avrebbero preferito. Lì i posti non sarebbero più di 5. Per la gran parte di loro si prefigura un trasloco al Nord a dar man forte agli organici Busitalia-Ferrovie, Cap e Autoguidovie. Lontani da casa per passare da un part time ad un full time a tempo indeterminato. Anche questo è il mercato del lavoro del nuovo millennio con la sicurezza di un impiego che si misura con in chilometri disposti a fare su e giù per lo stivale. E con un cambio di vita radicale. Nessuno di loro ha stappato lo spumante, in tanti hanno ingollato, non senza commozione.

LICENZIAMENTI – Salvi gli autisti sul tavolo della trattativa rimangono 135 interni, amministrativi e operai, che i nuovi proprietari vorrebbero ‘segare’. Un po’ meno, circa 120, visto che alcuni di loro passeranno dalla via dell’esodo incentivato. Ma la cifra rimane di quelle importanti e la formula per uscire da questo impasse sociale è lontano da essere trovata. Di certo c’è che nei prossimi giorni sindacati e azienda si siederanno nuovamente intorno ad un tavolo. Solo allora gli oltre cento lavoratori del personale di terra conosceranno il loro destino.

BUSITALIA – Una partita complessa anche perché è difficile prevedere cosa accadrà una volta che Ataf Gestioni sarà assorbita all’interno di Busitalia. Il passo è certo, ad annunciarlo è stato il presidente dell’Ati , Renato Mazzoncini. Moretti infatti è deciso a traghettare L’Ataf nell’azienda di trasporto gestita da Ferrovie. Non un semplice cambio di nome, l’operazione mira a tagliare sui costi di gestione.

CGIL –  “Abbiamo accettato due paletti per sbloccare la trattativa e far risparmiare all’azienda 25 turni” afferma Massimo Milli, della Cgil, vicecoordinatore di Rsu Ataf. “Certo non abbiamo brindato ma in un momento delicato come questo, con la crisi economica che assale ogni giorno la società civile, lasciati senza tutele dal Comune e la vecchia gestione che nel bando non ha inserito la clausola sociale, abbiamo ottenuto il massimo”. “Grazie a questo passaggio – continua Milli – abbiamo messo nero su bianco che non ci sarà più un esubero sul personale viaggiante. La verità è che le colpe stanno a monte. Chi ha permesso la vendita o è stato sciagurato perché non sapeva o, peggio, ha guardato dall’altra parte pur sapendo di creare un problema sociale così elevato”.

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