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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Allarme 'caro ristorante': “Stop agli aumenti o a Natale mangiare fuori costerà il doppio”

Madeo (Tni Italia): “Dalla farina agli imballaggi, aumenti dal 30 al 50%”

Stop agli aumenti o a Natale mangiare fuori costerà il doppio. E' allarme lanciato da Tni Italia, il sindacato delle imprese del mondo Horeca, che registra rincari dal 30 al 50%: gli aumenti di luce, gas e carburanti hanno avuto effetto su tutte le materie prime, farina compresa. Rialzi anche per bevande, imballaggi e cartoni, attrezzature utilizzate dalle imprese del mondo Horeca.
 
“Alcuni macchinari, come le impastatrici – afferma il portavoce di Tni Italia, Raffaele Madeo – non solo costano di più, ma sono diventati introvabili. La situazione è grave. Dopo le chiusure del lockdown, le attività di ristorazione hanno riaperto lavorando comunque ancora con il distanziamento. La ripresa è perciò ancora lontana e con questi rincari si rischia di vanificare tutti i sacrifici fatti dalla categoria per tenere aperti i locali”.
 
"Non possiamo ancora per molto assorbire gli aumenti vertiginosi e generalizzati, che entro fine anno ricadranno sui consumatori, che per pranzare o cenare al ristorante si ritroveranno a spendere il 40% in più", fa presente Madeo. "Rischiamo che questo governo ci faccia trovare come regalo, un Natale dove tutto costerà il doppio. Serve un intervento urgente per calmierare i prezzi, in particolare quelli dell'energia e del carburante. L'intervento dell'esecutivo sui rialzi di luce e gas scattati da ottobre, evidentemente, è stato del tutto insufficiente".

Aumenti delle materie prime: la questione Adblue
 

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