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Cronaca

Le regole della zona gialla: cosa si può fare e cosa no

Le informazioni utili sul decreto riaperture

Firenze si prepara alla zona gialla, da domani 26 aprile ci saranno regole più soft in Toscana, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria e Veneto. L'entrata in vigore del decreto riaperture permetterà l'apertura e la fruizione di negozi, ristoranti, bar, musei, biblioteche...

La "beffa" della zona gialla: "Noi non possiamo riaprire"

Gli spostamenti e le visite (massimo in 4) in zona gialla e arancione

Come conferma una circolare del Viminale, tra le regioni in zona gialla gli spostamenti sono liberi. Cambiano in particolare le regole per le visite private. Non più soltanto i bambini sotto i 14 anni. Da lunedì anche i ragazzi più grandi, fino ai 18 non compiuti, potranno andare insieme a quattro adulti in visita da amici o familiari in zona gialla o arancione. Lo specifica la circolare del Viminale che il capo di gabinetto Bruno Frattasi ha inviato ai prefetti a chiarimento delle nuove norme del decreto che entrerà in vigore il 26 aprile e che introduce sostanziali novità su spostamenti e riaperture.

Aumenta quindi il numero di persone che potranno ritrovarsi in una stessa abitazione. Oltre al nucleo che vi abita non più solo due ospiti con eventuali figli sotto i 14 anni, ma quattro persone con figli minori anche più grandi. Le visite, si ricorda, potranno avvenire senza alcun limite di spostamento in zona gialla, solo in ambito comunale in zona arancione mentre restano vietate in zona rossa.

Firenze in zona gialla: le infografiche su cosa è permesso fare

L'autocertificazione e le certificazioni in zona gialla e arancione

Gli spostamenti tra regioni gialle sono liberi. Gli spostamenti tra regioni arancioni e rosse per lavoro, salute e urgenza sono consentiti con autocertificazione. Anche gli spostamenti per turismo tra regioni arancioni sono consentiti, ma solo se chi viaggia ha certificato di vaccino, certificato di guarigione dal virus o test antigenico o molecolare, con risultato negativo, nelle 48 ore precedenti. La certificazione di vaccinazione e quella di guarigione hanno validità sei mesi: alla scadenza, sia i guariti sia i vaccinati devono comunque effettuare il tampone. Per tutti gli altri cittadini il tampone ha validità di 48 ore e serve per transitare da una regione all’altra. Se non c’è un’ordinanza specifica nella regione di destinazione, non è necessario ripeterlo. Serve un tampone anche i minori sopra ai 2 anni.

Il pass vaccinale dovrà essere definito in base alle indicazioni del ministero della Salute (ci sono dubbi sulla privacy). Nel frattempo, per spostamenti anche per turismo tra regioni di colore diverso, bisogna munirsi di certificazione. Il pass vaccinale, inserito del decreto, consentirà di spostarsi "da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni", spiega Palazzo Chigi. I requisiti per ottenere il pass, che potrà essere rilasciato anche dal medico di famiglia, sono chiari per adesso: "Può avere il certificato verde chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)". Quindi, il lasciapassare spetterà a chi è stato vaccinato e a chi può esibire un tampone molecolare negativo realizzato entro le 48 ore precedenti allo spostamento. Il pass è necessario anche per i minori. Sono esentati i bambini di età inferiore ai due anni. "Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale", fanno sapere fonti di palazzo Chigi.

Regole per bar e ristoranti

Il decreto riaperture stabilisce che in zona gialla i locali riaprono a pranzo e a cena (nel rispetto dell'attuale coprifuoco alle 22), purché all’aperto. Si potrà stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La distanza è fissata a un metro. Dal primo giugno, soltanto in zona gialla, i ristoranti potranno restare aperti anche al chiuso dalle 5 alle 18. Si potrà stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La circolare del ministero ai prefetti ha chiarito alcune regole per i bar. E' consentito il servizio ai tavoli all'aperto e anche al banco solo "in presenza di strutture che consentano la consumazione all'aperto". Altrimenti, solo servizio ai tavoli e asporto, ammesso fino alle 18.

In zona arancione e rossa, invece, bar e ristoranti sono chiusi. Sempre consentito l’asporto di cibo e bevande fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da enoteche, vinerie e ristoranti. Inoltre resta sempre consentita la consegna a domicilio di cibo e bevande.

Gli esercenti si lamentano affermando che "il provvedimento, per i bar, si traduce in realtà in un inasprimento delle restrizioni. Di fatto, da lunedì, per le imprese senza posti all’esterno sarà di nuovo zona arancione anche in zona gialla, visto che si impone il divieto di consumo all’interno dei locali, nemmeno in piedi al banco, fino a giugno'', secondo il presidente Fiepet Confesercenti, Giancarlo Banchieri. ''Una norma da rivedere ed incomprensibile, oltretutto specificata con grave ritardo da una circolare del Ministero degli interni resa pubblica ad appena due giorni dalla supposta ripartenza”. Sulla stessa lunghezza d'onda le parole di Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio. ''Nei bar della capitale non sarà possibile prendere un caffè né un aperitivo al bancone. Si tratta di un giallo mascherato da arancione. Una norma quindi che penalizza tutti i locali, anche in termini economici con perdite per il mese di maggio pari a 150 milioni di euro'', dice lanciando "una proposta: agli esercenti non venga applicato il pagamento del servizio al tavolo come segno di protesta civile nei confronti di una norma che ci penalizza”.

Attenzione: in zona gialla l'orario del coprifuoco alle 22 è meramente indicativo, a quanto pare, se si va a mangiare al ristorante o in pizzeria. Secondo la ministra Gelmini per chi va a cena fuori (da domani tutti i ristoranti sono aperti in zona gialla) l'inizio del coprifuoco slitta. In pratica si potrebbe stare nel locale fino alle 22, uscire dal locale a quell'ora e poi tornare a casa senza rischiare sanzioni.

Scuola e università: una riapertura quasi totale in zona gialla

Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Per quanto riguarda l'università, dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno. Gli atenei decidono in autonomia in base alla capienza delle loro aule.

Sport, piscine e palestre col freno a mano tirato

Sempre  chiuse palestre e piscine. "Dal 26 aprile 2021, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. Inoltre, dal 15 maggio 2021, sempre in zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre" si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Cdm.

In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l'attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. E' consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all'aperto attività sportiva di base. E' interdetto l'uso di spogliatoi interni nei circoli. In zona rossa sono sospese l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Vietato lo svolgimento degli sport di contatto.

Cinema, teatri, sale concerto, live club aperti dal 26 aprile

Da domani riaprono al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.

Firenze riapre alla cultura: la scaletta temporale

In zona gialla saltano le riaperture dei centri commerciali nel weekend

Saltano le riaperture dei centri commerciali nel weekend, da metà maggio, per le zone gialle. Presenti nelle bozze del dl che hanno disegnato la 'roadmap' sulle riaperture, non ci sono nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale: secondo quando denunciato da Federdistribuzione, la riapertura prevista dal 15 maggio non è presente nel decreto 'bollinato'. Dunque, resterebbe in vigore la misura contenuta nei precedenti provvedimenti che stabiliva la chiusura il sabato e la domenica e, più in generale, nei festivi e prefestivi. "Prendiamo atto che la riapertura dei centri commerciali durante il fine settimana è stata cancellata, senza alcuna spiegazione, dal dl riaperture pubblicato in gazzetta ufficiale" ha affermato Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione. “Occorre superare questa situazione, si possono mettere in campo tutte le misure necessarie, senza rassegnarsi a tenere chiuso”.

I nuovi colori delle regioni dal 26 aprile

La ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 26 aprile 2021 è la seguente:

  • zona rossa: Sardegna
  • zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta
  • zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto
  • zona bianca: (nessuna regione)

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