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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Primavera, tornano le zanzare tigre: ecco come combatterle per tempo

Anche quest’anno il Comune di Firenze promuove una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, con migliaia di dépliant informativi che da lunedì saranno distribuiti in tutti i luoghi pubblici

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

E’ primavera: le temperature aumentano, torna il bel tempo ma col caldo tornano anche le zanzare tigre. Insetti estremamente fastidiosi e sempre più invadenti, che però possono essere combattuti con poche semplici regole, per evitare che anche un piccolo sottovaso sul terrazzo possa trasformarsi in un focolaio con migliaia di larve pronte a crescere e a pungere. Per far conoscere e diffondere i comportamenti ‘antizanzara’, anche quest’anno il Comune di Firenze promuove una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, con migliaia di dépliant informativi che da lunedì saranno distribuiti in tutti i luoghi pubblici come scuole, biblioteche, sedi dei quartieri, centri anziani, sedi Asl. Saranno anche organizzate iniziative sul territorio, come quella prevista sabato 4 maggio, quando uno stand sulla lotta antizanzara sarà allestito in piazza delle Repubblica al Mercatale, il mercato della filiera corta, in collaborazione con Quadrifoglio.

 

“Nelle città più del 70 per cento dei focolai si trova in area privata – spiega l’assessore all’Ambiente Caterina Biti – e quindi faccio appello a tutti i cittadini a fare la propria parte, mettendo in atto le misure di prevenzione e trattamento in giardini privati, corti interne, piazzali condominiali, terrazzi, balconi ed orti. Da parte nostra, interveniamo nei giardini pubblici, nelle caditoie stradali, in fossi e canali con trattamenti antilarvali e monitoraggi; inoltre installiamo le Batbox, gli ormai famosi rifugi per pipistrelli, che favoriscono la presenza del nemico naturale della zanzara”.

Ma ecco i consigli da seguire per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve: eliminare i sottovasi (o comunque non lasciare ristagnare l'acqua) e moderare le annaffiature; impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli altri oggetti stesi all’aperto; verificare periodicamente che le grondaie e i canali di scolo non siano ostruiti; non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (barattoli, ciotole per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e tenere rovesciato l’annaffiatoio; coprire bidoni, secchi, cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o reti zanzariere. Queste misure di prevenzione sono utili anche per combattere le zanzare comuni, che hanno un ciclo di vita simile alla tigre.

La zanzara tigre fino a pochi anni fa non era diffusa: originaria delle foreste tropicali dell’Asia, ha viaggiato tra i vari continenti grazie al commercio navale di copertoni d’auto ed è arrivata da noi negli anni ’90. Le condizioni meteo favorevoli per il suo sviluppo sono temperature intorno ai 25 gradi, alta umidità, piovosità, assenza di vento; predilige luoghi aperti, ombreggiati, ricchi di vegetazione e umidità; durante le ore più calde si rifugia all’ombra nell’erba alta o nelle siepi; depone le uova in corrispondenza di piccole raccolte di acqua ferma. La zanzara tigre è ematofaga (si nutre di sangue), è molto aggressiva e può infliggere più punture in poco tempo (anche attraverso abiti leggeri); vola silenziosamente, a bassa quota e colpisce soprattutto gambe e caviglie; punge di giorno (primo mattino e tardo pomeriggio); talvolta può attaccare in gruppo.
In caso di reazioni alla puntura (arrossamento, gonfiore, prurito) si deve lavare e disinfettare la zona interessata, non grattarsi, praticare lievi impacchi con ghiaccio (non a contatto con la pelle) applicare crema lenitiva e se necessario una a base di cortisone. Per proteggersi dalle punture, si suggerisce di indossare abiti chiari (la zanzara è attirata dai colori scuri), mettere zanzariere alle finestre, chiudere i finestrini delle auto in sosta, usare prodotti repellenti, evitare i profumi.

Il breve ciclo di vita della zanzara tigre è caratterizzato da 4 fasi. Le uova vengono deposte sulle pareti del contenitore in cui ristagna l’acqua e la schiusa delle uova avviene dopo qualche giorno, quando vengono sommerse dall’acqua, in seguito a pioggia o annaffiatura. Le uova deposte a fine autunno riescono a sopravvivere alle basse temperature dell’inverno per poi schiudersi a primavera, grazie alla luce e al calore. Dalle uova sommerse fuoriescono le larve, che vivono in acqua, si nutrono di particelle alimentari e di altri microrganismi e respirano grazie a un sifone. Si allungano progressivamente (da 1 a circa 10 mm) fino a trasformarsi in pupa; in questa fase l’insetto compie una completa metamorfosi per poi emergere come adulto. La femmina (con apparato boccale pungitore) vive in media tra i 20 e i 35 giorni e può deporre varie serie di uova; ogni deposizione comporta un quantitativo tra 50 e 100 uova. In piena estate questo ciclo completo può compiersi in soli 7-10 giorni; quindi anche una minima raccolta d’acqua che si mantenga per più di 6 giorni può trasformarsi in un focolaio di infestazione.

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