Cinque violenze sessuali in un mese: a processo il 'predatore seriale'
Si tratta di un 25enne. All'ultima udienza conferito l'incarico per la perizia psichiatrica
Cappuccio della felpa e mascherina chirurgica a nascondergli il volto, per un mese un giovane predatore sessuale ha dato la caccia indisturbato a donne avvenenti sulla quarantina.
Con azioni improvvise e repentine, dopo averle puntate e seguite, sbucando dal nulla le ha prese alle spalle e bloccate. Poi le ha aggredite sessualmente, palpeggiandole nelle parti intime e rivolgendo loro frasi oscene.
Ha colpito in città e nel circondario, in pieno giorno, nei parcheggi dei supermercati, nei giardini pubblici, persino in un museo.
Adesso un pregiudicato italiano di 25 anni, nato e cresciuto a Bagno a Ripoli, è a processo davanti al tribunale di Firenze, imputato di quelle cinque violenze sessuali.
A porre fine alle violenze seriali sono stati i carabinieri che, nei primi mesi del 2021, si erano visti arrivare in ufficio donne sconvolte che raccontavano la stessa storia agghiacciante e fornivano descrizioni dell'aggressore assai simili tra loro. Alcune delle vittime si sono poi costituite parti civili nel processo in corso di fronte al collegio presieduto dalla giudice Elisabetta Pagliai.
I militari coordinati dalla procura hanno lavorato alacremente sulle telecamere di sorveglianza, specialmente nella zona di Firenze Sud e alla fine, incrociando dati e testimonianze, hanno individuato il presunto maniaco, difeso dall'avvocato Rolando Iorio.
Nel frattempo lo stesso legale, difensore tra gli altri di Angelo Izzo e Felice Maniero, all'udienza dello scorso 8 marzo ha chiesto di sottoporre a perizia psichiatrica il suo assistito.
L'istanza è stata accolta e pochi giorni fa, all'ultima udienza, è stato conferito l'incarico peritale allo psichiatra e criminologo Niccolò Trevisan. Anche la difesa ha provveduto a nominare un suo consulente peritale.
Si tenterà di comprendere se il 25enne fosse capace di intendere e volere, quando effettuò la sequenza di violenze sessuali. Una sequenza forse persino più lunga dei casi accertati. Prossima udienza il 18 maggio.