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Cronaca

Violenza di genere, in 15 anni in Toscana 121 femminicidi: quasi sempre a uccidere sono partner, ex partner o conoscenti

Presentati i dati del 13esimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana

Sono 121 i femminicidi avvenuti in Toscana negli ultimi 15 anni, nel periodo che va dal 2006 al 2020. Nello stesso periodo 41 sono stati i minori che sono rimasti orfani a seguito di questi fatti di sangue.

Sono queste le drammatiche cifre che emergono dal tredicesimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere e presentato ieri, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne di domani, 25 novembre.

Giornata contro la violenza sulle donne: tutte le iniziative

L’Osservatorio realizza il monitoraggio del fenomeno attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti dai nodi delle reti territoriali antiviolenza, a partire dai Centri antiviolenza presenti sul territorio.

Il rapporto evidenza la lunga scia di sangue e di violenze che interessa anche la nostra regione e che continua (nel 2021 ad oggi il rapporto in Toscana registra altri 4 casi) presentando un evidente filo conduttore: la grande maggioranza dei femminicidi avvengono per mano di persone ben note e cioè i partner o gli ex partner.

Dei 121 femminicidi avvenuti tra il 2006 e il 202 infatti in 81 casi ad uccidere è stato il partner (marito, compagno, fidanzato, amante) o l'ex partner (rispettivamente 67 e 14 casi). Sono invece 15 le donne ammazzate da conoscenti e amici, 13 dai figli, 6 da clienti, una dal padre e in 6 casi l'autore risulta nel rapporto “non identificato”.

Rispetto al quadro nazionale, due elementi caratterizzano la situazione toscana: un elevato numero di femminicidi tra donne anziane (le donne oltre i 75 anni vittime di femminicidio in Toscana negli ultimi 5 anni sono state il 35,1% del totale, contro il 16,7% a livello nazionale) e una proporzione maggiore di donne straniere, che rappresentano il 32,4% delle donne uccise per motivi di genere nel territorio regionale, contro il 23,4% a livello nazionale.

“Questa strage di donne, che continua in Toscana come nel resto del nostro Paese, nasce da un contesto nel quale molte donne si sentono profondamente a rischio: basti pensare che nel solo 2020 ben 3.132 donne si sono rivolte a un centro antiviolenza”, si legge nel comunicato che accompagna il rapporto.

Si tratta di donne in larga misura tra i 30 e i 49 anni (il 60% ) che dichiarano di aver subito violenza psicologica (85% dei casi) spesso accompagnata da violenza fisica (60,9%), o anche economica (27,2%), o con l’aggiunta di minacce (21%). E in molti casi si tratta di situazioni di lunga durata: il 36% di queste donne segnala che queste situazioni drammatiche si protraggono da oltre 5 anni.

Le autrici del rapporto sottolineano come, sebbene negli ultimi decenni il numero totale degli omicidi in Italia sia in forte calo, questo a livello nazionale non succeda per i femminicidi. Quanto alla Toscana, dal 2006 al 2020 gli anni peggiori sono stati il 2014 (15 femminicidi), il 2016 (13) e il 2010 (12). Negli ultimi quattro anni si è registrato invece un calo: rispettivamente 7, 4, 6 e 4 femminicidi.

“Ancora un volta emerge come la violenza sia un fenomeno trasversale tra le classi sociali, segno della persistenza nella società di una cultura patriarcale che vuole relegare il ruolo della donna in una dimensione di inferiorità. Una cultura contro la quale è necessario il massimo sforzo”, commenta l’assessora regionale alle politiche sociali Serenza Spinelli, che nel proprio intervento ha anche ricordato come spessissimo finiscano ad essere vittime di violenza anche bambini e bambine.

“La pandemia ha reso drammaticamente più evidenti le disuguaglianze che già esistevano, le ha acuite, ha allargato il gender gap. Occorre lavorare sempre più sulla prevenzione e sulla promozione di una cultura diversa, fondata su rispetto, parità, non discriminazione, a partire dalle giovani generazioni e dalle scuole per destrutturare intollerabili stereotipi di genere ancora esistenti”, aggiunge l’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini.

Domani, 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sono in programma numerose iniziative. Tra le altre, dalle 10 alle 12 un flashmob in piazza Santissima Annunziata a Firenze con Cgil, Arci, Anpi, Udu, Nosotras, Libere tutte, Arcigay. Cgil che invita tutti a mettere un drappo rosso alle finestre di ogni edificio. Sugli scontrini delle farmacie comunali ci sarà invece il numero 1522, numero antiviolenza e anti stalking, attivo 24 ore su 24.

“Nessuno di noi sarà mai pienamente libero finché una donna o una ragazza non saranno libere di vivere a pieno la propria vita come meglio credono”, ha detto ieri il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, aprendo la seduta.

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