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Cronaca

Novoli, picchiato a sangue e ferito con l’acido davanti a un bar: arrestati padre e figlio

L’episodio è avvenuto il 6 dicembre scorso nei pressi di un bar. In manette due soggetti di origini siciliane

Gli avrebbero lanciato dell’acido per batterie sui vestiti, per poi colpirlo con calci e pugni fino a fargli saltare la protesi dentaria che aveva tra le mascelle. Una brutale aggressione avvenuta la mattina del 6 dicembre scorso davanti a una bar di Novoli. Nemmeno le grida dei passanti sono riusciti a far desistere i suo aggressori. La coppia inoltre colpì l’uomo con un taglierino. In manette sono finiti padre e figlio:  un 66enne parlemitano da anni in Toscana, e un 37enne residente del Pratese titolare di un’autofficina di Campo di Marte. L'aggressione sarebbe scaturita per denaro, il 49enne avrebbe dovuto restituire agli arrestati 20mila euro. Soldi che, da quanto ricostruito, la vittima avrebbe dovuto ridare ai due dopo aver contratto un debito utile a ripianare il  forte passavo in cui navigava la sua azienda. Stamani i carabinieri del nucleo investigativo, coordinati da maggiore Carmine Rosciano, hanno eseguito le custodie cautelari in carcere emesse dal gip Pezzuti. 

I due sono accusati di lesioni personali aggravate, violenza privata e tentata estorsione. Il padre anche di rapina, in quanto, dopo aver picchiato il 49enne, gli avrebbe portato via 2700 in contanti ed un orologio di valore (un’ Omega).

INDAGINI - I carabinieri, allertati da alcuni testimoni si recarono subito sul luogo dell’aggressione pensando a un sequestro di persona. Infatti gli aggressori avrebbero costretto l'imprenditore, portando con sé anche un pistola giocattolo priva del tappo rosso, a seguirli fino alla loro auto. Una volta a bordo dell’utilitaria, ancora non ritrovata, avrebbero continuato a minacciarlo e colpirlo. Intimandogli ancora di saldare al più presto il debito. Per poi "rilasciarlo". 

L’uomo non chiese subito aiuto e solo qualche giorno dopo si fece refertare all’ospedale di Prato: oltre alle lesioni al volto l’uomo era rimasto ustionato alla coscia destra. I militari, ormai sulle sue tracce, sono quindi riusciti a individuarlo anche grazie alle ferite compatibili a quelle descritte dai testimoni. E dare così un’accelerata alle indagini, già partite dai riscontri sui parziali della targa dell’auto degli arrestati. I militari hanno quindi fermato i presunti aggressori: F.S. e il figlio G.S.. Gli uomini dell’Arma sono riusciti a trovare il figlio all’interno della sua abitazione, il 37enne avrebbe però rifiutato ogni addebito. Il padre è stato invece rintracciato in una villetta isolata sulle montagna di Calenzano. 

Novoli, brutale aggressione davanti a un bar


 

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