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Cronaca Centro Storico / Via Palazzuolo

Droga, ancora nulla cambia: la 'stanza del buco' potrebbe restare aperta altri cinque mesi

Il regolamento Unesco dà sei mesi di tempo per adeguarsi

C’è il rischio che la ‘stanza del buco’ di via Palazzuolo resti aperta così com’è fino a novembre, a meno che la proprietaria non decida di agire diversamente ‘motu proprio’. Già, perché le tempistiche previste dal regolamento Unesco, entrato in vigore a inizio maggio, parlano di sei mesi per adeguarsi.

Dell’ormai famoso deposito bagagli si è parlato in consiglio comunale lunedì scorso, con una domanda di attualità presentata dal capogruppo di Cinque Stelle Roberto De Blasi, che ha chiesto all’amministrazione di battere un colpo e “sollecitare la proprietà”. La risposta è arrivata dall’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese: nel suo intervento ha ricordato l’attenzione particolare su via Palazzuolo, riconoscendone le criticità e, con riferimento al locale, ha sottolineato come ci siano dei termini precisi per adeguarsi, “previsti da un regolamento che voi stessi avete votato”, con riferimento agli accessi riservati esclusivamente ai clienti, tramite badge o altri sistemi automatici.

Il problema è che i termini previsti dal suddetto regolamento parlano di sei mesi di tempo per, appunto, adeguarsi. Così la stanza del buco potrebbe restare "aperta" altri cinque mesi, fin dopo l'estate. La risposta di Albanese non quindi è andata giù ai rappresentanti pentastellati. “Restiamo basiti. Conosciamo benissimo i termini e tempistiche, però qui c’è un’emergenza, un problema di ordine e sicurezza pubblica: in questo deposito si spaccia e si consuma droga a tutte le ore tra l’esasperazione dei residenti”. Domenica mattina l’ultima denuncia in ordine di tempo del Comitato Palomar, con foto di rito allegata.

“Il fatto di conoscere la situazione e comprenderne il degrado non significa che in attesa dell’attuazione del regolamento non si possa intervenire con procedure d’urgenza, con un presidio - ha ribadito De Blasi -. Questo è quanto chiedono i cittadini, i comitati e anche noi. Le risposte ricevute oggi in aula non sono né sufficienti né funzionali a soddisfare le esigenze di chi abita in quella zona”.

Locale in vendita

Nel frattempo, però, colpo di scena: il locale risulta essere in vendita, costo 55mila euro, come da annuncio pubblicato sul sito di un’agenzia immobiliare e datato 12 maggio. “L’immobile può essere venduto per investimento sia già locato a 350 euro al mese oppure libero da cose e persone”, è scritto con involontaria ironia.

Degrado (e sicurezza) nell'area attorno a Santa Maria Novella sono stati oggetto anche di una seconda domanda di attualità, con l’altro consigliere dei Cinque stelle Lorenzo Masi: “Pochi giorni fa a mezzo stampa e addirittura su programmi televisivi nazionali sono stati fatti approfondimenti sullo stato di degrado in cui versa la nostra città, in particolare stazione centrale e strade limitrofe: bivacchi, furti, violenze e vendite abusive nei pressi di Santa Maria Novella non fanno che dare un’immagine di Firenze pessima e preoccupante, dinanzi alla quale non possiamo più aspettare”.

Anche qua la risposta dell’assessora Albanese, che ha illustrato il rafforzamento della presenza della polizia municipale, con pattuglie presenti tutto il giorno dal venerdì al lunedì e nella fascia pomeridiana gli altri giorni, in aggiunta ai servizi già presenti, non ha convinto Masi. “Nessuno mette in dubbio l’operato degli agenti, ma ribadiamo che Santa Maria Novella oggi - le parole del consigliere pentastellato -, non rappresenta certo il miglior biglietto da visita che potremmo avere. Vigileremo e non mancheremo di chiedere conto di questo maggior presidio”.

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