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Cronaca Sesto Fiorentino

Cartonificio Fiorentino, sciopero dei lavoratori: “No al trasferimento della produzione”

Sono oltre 90 i lavoratori coinvolti, i sindacati preoccupati: “La proprietà non fa abbastanza, temiamo licenziamenti”

Sciopero di due ore per ogni turno di lavoro oggi al Cartonificio Fiorentino di Sesto Fiorentino.

Lavoratori e sindacati sono sempre più preoccupati dalla piega che sta prendendo la vertenza, dopo che la proprietà, che fa capo alla Pro Gest, ha annunciato il possibile trasferimento della produzione ad Altopascio.

“L'azienda ha fissato tempi troppo stretti per decidere se trasferire o meno i lavoratori. Chiediamo alle istituzioni il massimo sforzo possibile per evitare un trasferimento di sede che per molti lavoratori comporterebbe un pendolarismo, tra andata e ritorno, di circa 110 chilometri”, spiegano Giuseppe Gentile della Slc Cgil e Fabio Guerri della Fistel Cisl, al presidio di questo pomeriggio di fronte al Comune di Sesto Fiorentino.

C'è chi teme che nell'operazione possano saltare parecchi posti di lavoro.

“Oggi siamo in 92, più l'indotto. La paura è che tanti lavoratori possano essere messi in disoccupazione - confida Roberto Torrini, delegato Rsu della Cisl -. Siamo una delle sole tre aziende in Italia che produce cartone a tre onde, un prodotto di grande qualità. Il Cartonificio è un marchio storico da oltre 60 anni e deve restare nel territorio, con la garanzia dell'occupazione attuale. La volontà della proprietà sembra invece quella di voler ridurre i costi”.

Tra i lavoratori è sceso anche il sindaco Lorenzo Falchi, solidale con la battaglia. “Con la Regione - spiega il primo cittadino -, stiamo facendo di tutto per favorire l'individuazione del nuovo terreno necessario all'ampliamento dell'azienda, che però deve fare la sua parte”.

La questione ruota infatti attorno alla necessità della proprietà di costruire un nuovo capannone, di circa 50mila metri quadri. "E' necessario per la nuova produzione, quello che chiediamo è un impegno maggiore, che ora non vediamo, per trovare una soluzione che non ci imponga questo trasferimento”, chiede Gentile.

I sindacati parlano di un “clima molto pesante”, con l’azienda “che si contraddistingue per provvedimenti di ferie forzate e contestazioni disciplinari. Anche contro questa arroganza e queste ingiustizie siamo in sciopero”, dicono i sindacalisti.

Tutta la vicenda è iniziata lo scorso 7 settembre, quando l'azienda ha informato della difficoltà incontrata nell’individuazione del nuovo terreno adatto a costruire il nuovo capannone. La Regione, coinvolta ovviamente nella vertenza, ha convocato l'unità di crisi, con l'incontro tra le parti avvenuto il 28 settembre successivo. Incontro che però non è stato risolutivo. Tutt'altro.

“L'azienda - chiedono i sindacati -, non può decidere il trasferimento dall'oggi al domani. Con più tempo può essere trovata una soluzione che non comporti sacrifici ulteriori, di tempo ed economici, ai lavoratori”. Senza contare, come appunto teme qualcuno, i possibili esuberi.

(Sotto il sindaco Falchi tra i lavoratori)

Il sindaco Falchi tra i lavoratori del Cartonificio Fiorentino-2

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