Venere influencer: "Open to Meraviglia?" Sì a San Piero a Sieve
Il ministero se ne dimentica e il dominio viene registrato da una web agency del Mugello
Non solo una campagna di promozione discutibile dal punto di vista estetico e del contenuto, con la Venere del Botticelli diventata una influencer; una scelta che ha portato con sé l’inevitabile dose di polemiche soprattutto social e non solo. Tra le stroncature quella del sindaco di Firenze Dario Nardella che le affibbiato un 5- in pagella o del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che l’ha liquidata con uno sprezzante ‘è roba da Ferragni’.
Ma al momento l’operazione non pare azzeccatissima pure per altri motivi. Costata nove milioni di euro, per ora ‘Open to Meraviglia’ non avrà neanche un sito internet col proprio nome. Già, perché gli ideatori della campagna e i loro committenti (il ministero del Turismo), si sono dimenticati di registrare il dominio. Un errore imperdonabile a certi livelli.
E così dalla Toscana, anzi dalla provincia di Firenze, è arrivata la beffa. Prima l’annuncio social di tale Bob K. Palmer, “L’ho comprato io per un centesimo. UN CENTESIMO. Daniela Santanchè se lo vuoi scrivi pure. Fino ad allora il dominio punterà alla categoria Interracial Gay di Pornhub”, che però non sembra andato a buon fine. Infatti digitando sui motori di ricerca www.opentomeraviglia.it si viene reindirizzati a una pagina della Marketing Toys, web Agency di San Piero a Sieve con sullo sfondo la Venere di Botticelli. E la sferzata: “Tranquilli, ci abbiamo pensato noi di Marketing Toys. Godetevi l’Italia, è bellissima. Anzi no, meravigliosa”. Non sappiamo se abbia speso più di un centesimo, ma in ogni caso ha bruciato tutti sul tempo. Ministero del Turismo incluso. Che per averlo dovrà presumibilmente sborsare qualcosina in più.
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