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Cronaca

Vaccino influenzale? Solo alle categorie protette: per gli altri sarà introvabile

I farmacisti: "Quote per acquistarlo inaccessibili". Lo somministrano solo i medici di base

Negli scorsi anni era persino un po' snobbato. Poi è stato al centro di feroci polemiche. Ma adesso il vaccino lo vogliono tutti. E se ancora quello per il Covid 19 non è pronto, è partita la corsa per accaparrarsi quello contro l'influenza.

La campagna vaccinale della Regione è iniziata. Con la pandemia del coronavirus si è anticipato tutto di un mese rispetto agli anni scorsi: il vaccino ridurrà i rischi virali (quelli dell'influenza) e aiuterà nelle diagnosi di Covid. Il numero di dosi prenotate dalla Toscana è consistente: sono quasi un milione e mezzo. Da "coprire" ci sono infatti tutte le categorie protette: over 60 e con patologie particolari.

I vaccini arriveranno a scaglioni e un ruolo centrale, quest'anno, ce lo avranno le farmacie: attraverso un accordo con la Regione per la logistica e la distribuzione ai medici. Ma era proprio impossibile che, come accade in altri paesi, fossero coinvolte anche per la somministrazione?

"Bisogna stare attenti a farsi prendere dalla frenesia del momento. In linea di principio è un cambiamento che vediamo con favore, ma va fatto all'interno di un percorso istituzionale corretto. E' una strada che chiediamo di poter intraprendere: dovrebbero essere cambiate le leggi e ci vuole un percorso formativo serio. Ma in questa campagna vaccinale non è previsto, spetta ai medici", spiega il presidente di Federfarma Toscana Sergio Bottari. 

Saranno i medici di base, dunque, a decidere la precedenza per la somministrazione, in base al rischio dei pazienti. "Quest'anno - aggiunge - si è pensato di agevolare i medici attraverso le farmacie, che stanno fornendo la logistica distributiva: con la pandemia La Regione Toscana ha siglato un accordo con Federfarma Toscana. Questo facilita molto i medici nell'accesso alle dosi vaccinali ed evita ingorghi".

Per garantire (giustamente) le categorie protette, però, sarà probabilmente impossibile avere il vaccino a pagamento per farselo. Una pratica che negli anni scorsi veniva attuata attraverso l'acquisto nelle farmacie.

"Le categorie protette sono aumentate rispetto all'anno scorso. - sottolinea Bottari - La parte di vaccini normalmente destinata alla libera scelta di chi se lo vuole fare, acquistandolo, è per ora scoperta: tutto è assorbito dal sistema pubblico. La quota fissata dalla conferenza Stato-Regioni per le cosiddette 'categorie attive' dell'1,5%. E' già di per se bassa e quest'anno potrebbe non dare accesso al vaccino: trovarlo rischia di essere una roulette. Anche qualora arrivassero non possiamo rischiare la corsa all'accaparramento con la ressa nelle farmacie".

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