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Cronaca

Uffizi, la lite Schmidt-Montanari sul prestito di un Leonardo finisce in procura

Il disegno leonardiano conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe è in Francia. Montanari: "non poteva uscire dall'Italia". Schmidt: "Seguìte le norme". Aperta un'inchiesta

Finisce in procura lo scontro tra il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e lo storico dell'arte Tomaso Montanari, membro del comitato scientifico delle stesse Gallerie, sul prestito in Francia di un disegno di Leonardo Da Vinci, il "Foglio 8P". La procura fiorentina ha infatti aperto un fascicolo, al momento senza indagati né ipotesi di reato, in seguito all'esposto presentato dallo stesso Montanari.

Ieri lo storico dell'arte, puntando il dito contro Schimdt e contro il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, aveva infatti dichiarato: “come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi, sono sconcertato dall’uscita dal territorio nazionale di un disegno di Leonardo a cui, in nessun caso, avrebbe dovuto essere rilasciata la licenza di temporanea esportazione: si tratta di un'opera unica, il primo disegno di paesaggio della cultura artistica occidentale”. Quindi l'affondo: “deciderà l'autorità giudiziaria, valutando se esistano profili di illiceità in questa patente violazione del Codice dei Beni culturali”.

L'opera partita per la Francia, ha sottolineato Tomaso Montanari, “è la prima opera datata di Leonardo, con iscrizione autografa, una tra le pochissime opere rinascimentali e di Leonardo datate ad diem (4 agosto 1473)”.Un’opera straordinariamente preziosa, quindi, che fa indiscutibilmente parte dei “beni che costituiscono il fondo principale di una determinata e organica sezione di un museo: in questo caso uno dei cimeli più importanti del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi”. E il Codice dei Beni culturali, ha ricordato lo storico dell’arte, “impone che questi beni non possono comunque uscire dal territorio della Repubblica".

Il paradosso, ha denunciato Montanari, è che la direzione degli Uffizi riconosce questo disegno di Leonardo come “opera inamovibile”, tanto che lo ha compreso in un elenco di opere che è stato dato al Comitato scientifico “per redigere una forma ufficiale e definitiva della lista di tutte le opere degli Uffizi che non possono uscire dall’Italia”. Lo storico sottolinea infine “la forte quanto impropria pressione politica” nella quale si sarebbe trovato il direttore Eike Schmidt, riconfermato nel suo ruolo dal ministro Franceschini proprio “il giorno prima della partenza dell’opera per la Francia”.

“Sorprende che il professor Montanari adesso - tre settimane dopo la pubblicazione delle opere oggetto dell’accordo tra Repubblica Italiana e Repubblica Francese, avvenuta pochi giorni prima dell’ultima seduta del Comitato scientifico - si renda conto che tra queste vi è anche il foglio 8P” la replica di Schmidt. “Le Gallerie degli Uffizi hanno seguito pedissequamente l’iter amministrativo stabilito dalle norme, autorizzando il prestito di quest’opera anche sulla base del parere favorevole della Direzione Generale Musei del Ministero. Tra l'altro quest’anno il Paesaggio leonardesco è già andato in esposizione a Vinci, in una mostra speciale inaugurata il 15 aprile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella” ha aggiunto il direttore, per poi concludere: “curioso è anche il fatto che, nelle ultime due riunioni del Comitato scientifico, organo consultivo del Museo di cui lui fa parte, avvenute il 23 luglio e il 26 settembre, si sia su mio impulso parlato soprattutto della politica dei prestiti, ma Montanari non abbia mai sollevato alcuna questione in merito, né manifestato perplessità al riguardo”. Adesso la parola passa alla procura.

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