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Uffizi: biglietti 'taglia coda' offerti al triplo del loro prezzo, è polemica in città

Ad offrire il sistema più rapido per tagliare le code di attesa per entrare nella celebre galleria fiorentina sono alcune associazioni o singoli giovani intraprendenti che intercettano i turisti in attesa

Firenze conosce diversi cliché. Uno di questi, come in una sorta di IGT, prende forma tutti giorni a due passi dall’Arno, sotto i loggioni della Galleria degli Uffizi. E’ lunga, corposa, strutturata per lo più da turisti e scorre lenta: la coda, insomma, immancabile per chi vuol godere di uno dei musei più famosi al mondo. E allora c’è chi si è organizzato. Come? Con un sistemino che comincia ad avere una sua efficacia, tanto che questa mattina del fenomeno si è occupato il Corriere Fiorentino, il dorso locale del Corriere della Sera. 

Il sistema è semplice nei modi, complesso nella soluzione: biglietti per gli Uffizi a quasi tre volte il loro prezzo, ma chi li propone rifiuta l'appellativo di “bagarino”. Ad offrire il sistema più rapido per tagliare le code di attesa per entrare nella celebre galleria fiorentina sono alcune associazioni o singoli giovani intraprendenti che intercettano i turisti in attesa. Il biglietto per l'ingresso agli Uffizi costa 6,5 euro, anche se attualmente è di 11 per la presenza di una mostra allestita a Palazzo Pitti, più 4 euro di prenotazione. Ma può accadere che ai visitatori venga offerto un “pacchetto” che comprende anche una persona di guida al museo al prezzo di 35 euro a persona. Sarebbe quel servizio in più che consente di non essere assimilati ai venditori di biglietti last minute a caro prezzo come, ad esempio, ad un concerto o allo stadio in occasione di partite di cartello. 

In prossimità degli ingressi la sovrintendenza per il Polo museale fiorentino ha fatto affiggere avvisi nei quali di si indicano i prezzi e si informa che ogni maggiorazione è frutto di iniziative esterne all'amministrazione: è questa, per ora, l’unica “contromisura” possibile, poiché i “tagliatori di code” acquistano regolarmente un numero consistente di biglietti prenotati e poi li offrono come parte integrante del servizio offerto. Teoricamente, dunque, nessun danno economico per la soprintendenza che è l’unico organismo che può emettere biglietti, ma i responsabili degli Uffizi parlano di danno di immagine. “E’ un mercato non degno di un paese civile”, dice il direttore degli Uffizi Antonio Natali che ha chiesto anche consulenze giuridiche per chiarire la situazione. “A noi dà fastidio, ma apparentemente sembra tutto legale”, commenta la sovrintendente Cristina Acidini che trova però ancor più fastidioso il fatto che tutto ciò avvenga proprio davanti alla galleria. Ma i “facilitatori” hanno pensato anche a questo e l’offerta si trova anche sul web.

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