Ucraina, 67enne mette a disposizione la villetta: “Pronto ad accogliere 20 profughi”
Vincenzo Ramalli ha contattato istituzioni e consolato onorario: “Per chi può è un dovere farlo”
Due giorni dopo l'inizio dell'invasione russa, il 26 febbraio, ha scritto al consolato onorario di Ucraina a Firenze, per comunicare che era pronto ad accogliere profughi. Erano i primi giorni di guerra. Ancora non si poteva immaginare quella che con il passare dei giorni è diventata una vera e propria emergenza umanitaria, con centinaia di migliaia di persone in fuga da un Paese sotto le bombe.
“Ho una villetta al momento inutilizzata a Colonnata, nel Comune di Sesto Fiorentino. Avevo in mente altri progetti, ma vista la situazione la metto a disposizione. Posso ospitare fino a venti profughi", dice Vincenzo Ramalli, 67 anni, perito meccanico che vive a Firenze ma con residenza a Sesto.
“Dopo il consolato ho avuto contatti con la Caritas, con padre Volodymyr Voloshyn (della parrocchia ucraina dei santi Simone e Giuda di via Lavatoi a Firenze, ndr), con membri dell'amministrazione del sindaco Falchi, per metterli al corrente della mia disponibilità ad accogliere”, prosegue Ramalli.
Per il momento l'accoglienza non si è ancora concretizzata. “Aspetto con impazienza che mi chiamino, io ci sono”, ripete l'uomo. “Se non siamo solidali di fronte a questi accadimenti, mi chiedo, cosa siamo diventati? Per chi se lo può permettere, e io sono nelle condizioni di farlo, credo che sia un dovere quello di accogliere, non una scelta”.
Chissà se, su queste ultime affermazioni, tutti la pensino allo stesso modo. Negli ultimi anni ci siamo assuefatti alla retorica e ai discorsi anti immigrazione e anti profughi. E certo il discorso sull'accoglienza “senza se e senza ma” di cui ha parlato anche il sindaco Nardella non l'avevamo ascoltato spesso. Basta pensare a quella Polonia che ora accoglie, lodata da tutti, gli ucraini, ma che poche settimane fa respingeva in maniera disumana i disperati profughi in arrivo dalla Bielorussia (a proposito, quelli dove sono finiti?).
Nardella: "Pronti ad accogliere senza limiti" / VIDEO
Tornando alla nostra storia, e a proposito di Polonia, Ramalli non ha dubbi. “Aspetto che mi mettano in contatto con i profughi che arrivano, altrimenti sono disposto a prendere un pulmino ed andare io direttamente al confine a prenderli”, assicura.
Così stanno facendo in molti. La traversata spesso è organizzata tramite i social. Sono infatti tantissimi, sia ucraini che vivono nel nostro Paese che italiani, quelli che si offrono di andare al confine a prelevare i profughi per portarli in Italia. Questa volta, a differenza che in passato, la volontà di accogliere sembra davvero tanta.