rotate-mobile
Solidarietà

Profughi dall'Ucraina, la solidarietà dei due tassisti Fabrizio e Gianluigi: “Li andiamo a prendere e li portiamo qui”

I due colleghi in partenza per il confine polacco-ucraino: “Non possiamo restare senza far nulla di fronte a quanto succede”

Un viaggio di 1.500 chilometri e quindici ore almeno per andare al confine della guerra, alla frontiera polacco-ucraina, per portare viveri e medicinali e tornare indietro con profughi che scappano dalla guerra. Il tutto, con un furgone taxi. E' il viaggio che intraprendono Fabrizio Conti, che ha organizzato la traversata, con il collega Gianluigi Capozzoli, entrambi tassisti.

“Cosa mi spinge? Il senso di umanità verso queste persone e la consapevolezza che non possiamo restare senza far nulla di fronte a quanto succede”, spiega Fabrizio, 49enne, tassista da 5 anni a Firenze con il 4390, dopo aver esercitato per 18 anni a Torino ed ex paracadutista dell'esercito.

“In passato mi sono già attivato per campagne di solidarietà, per esempio dopo il terremoto all'Aquila”, prosegue il 49enne, che per il viaggio ha avuto supporto economico e furgone dalla cooperativa per la quale lavora, la Cotafi.

“E' una cosa che uno sente di dover fare di fronte a persone che in questo momento stanno male. Mi hanno insegnato che per andare avanti bisogna guardare anche a chi è rimasto indietro, a chi sta peggio, ecco tutto, questo è quello che mi sento di dire”, aggiunge schermendosi il 48enne Gianluigi.

Partenza verso il confine ucraino dunque questa mattina, sabato, da via Casella, sede della Cotafi, con l'obiettivo di poter essere di ritorno già domenica sera. L'appello ai colleghi è stato ascoltato ed è stato raccolto di tutto. Il furgone è strapieno.

“All'andata porteremo viveri e medicinali. Acqua ossigenata, garze, sapone, biscotti, cibo in scatola e a lunga conservazione, tonno, carne in scatola, farine, latte in polvere, omogeneizzati, cioccolata, barrette energetiche, prodotti per la pulizia personale, disinfettanti, medicinali, assorbenti, pannolini, prodotti per primo soccorso. Niente pasta invece perché - spiega Fabrizio -, ci hanno detto che hanno problemi ad avere acqua e gas”.

Il contatto è con la Croce rossa italiana che là, in località Rzeszów, ha allestito un campo di primo soccorso. Poi, dopo aver trascorso la notte, il rientro in Italia, con a bordo sette persone tra donne e bambini, di cui uno di appena tre anni e una persona invalida.

Tutti in fuga dalla guerra che sconvolge l'Ucraina. Arriveranno al centro di prima accoglienza allestito alla Mercafir e saranno presi in carico dalla Croce rossa e dal sistema di accoglienza.

Sono già migliaia, in gran parte ospitati da amici e parenti, i profughi arrivati in Toscana. Tanti sono quelli arrivati con mezzi propri o con spedizioni simili a quella organizzata da Fabrizio e Gianluigi, in un flusso che, almeno fino a che le bombe non taceranno, è destinato a non fermarsi. “Abbiamo messo insieme così tanto che stiamo già pensando - conferma Fabrizio -, ad un secondo viaggio”. E la prossima volta con due furgoni, tanto è il materiale che è stato raccolto.

"Io, russa, vi spiego perché non ero in piazza Santa Croce"

Katia e Tania: "Vorremmo solo tornare a casa"

FOTO - Profughi, i due tassisti italiani in viaggio verso l'Ucraina

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Profughi dall'Ucraina, la solidarietà dei due tassisti Fabrizio e Gianluigi: “Li andiamo a prendere e li portiamo qui”

FirenzeToday è in caricamento