Ucraina, nuova spedizione dei tassisti solidali: “Al confine con aiuti, indietro con 11 profughi”
Missione di quattro tassisti del 4390, per due di loro è la seconda volta
Due furgoni taxi carichi di aiuti: cibo in scatola, generi di prima necessità, cibo per neonati, coperte, pannolini, prodotti per la pulizia personale, farmaci.
Così sono partiti alla volta del confine tra Polonia e Ucraina, mercoledì scorso all'alba, quattro tassisti del 4390: Fabrizio Conti, Gianluigi Capozzoli, Riccardo Mariagi e Marco Longinotti.
“Siamo arrivati vicino al confine, ad un centro di accoglienza in località Korczowa”, spiega Fabrizio. Lì sono stati scaricati gli aiuti, raccolti a Firenze tra i colleghi. Dopo una notte di riposo, la ripartenza verso l'Italia e verso Firenze, con a bordo 11 profughi: un ragazzo disabile, sei donne, due bambine di 11 e 13 anni e una coppia di anziani.
“Sì, c'era anche un uomo anziano”, conferma Fabrizio. Forse riuscito a uscire dall'Ucraina per l'età avanzata, visto che gli uomini, come noto, normalmente non possono lasciare il Paese, sconvolto dalla guerra.
“Eravamo in contatto con la Croce rossa e l'associazione nazionale volontari carabinieri, grazie a loro ci sono state affidate le persone da portare in Italia, dopo i controlli da parte di polizia ed esercito locali”, prosegue Fabrizio. “Il centro di accoglienza che abbiamo visto era impressionante, centinaia e centinaia di brandine con i profughi”.
Quindi il viaggio di ritorno. L'arrivo a Firenze ieri mattina, venerdì, intorno alle 5. Tutti i profughi sono stati accompagnati alla Mercafir di Firenze, punto di prima accoglienza per i profughi ucraini, e presi in carico dal sistema di accoglienza. I due anziani proseguiranno poi per Rimini, mentre altre quattro, le due bambine con le loro mamme, andranno a Napoli. Tutti in fuga dal dramma che si sta consumando in Ucraina e alla ricerca di giorni migliori.
Per Fabrizio e Gianluigi si è trattato del secondo viaggio al confine con l'Ucraina, dopo il quello del 19 marzo scorso. In quel caso i due tassiti portarono in Italia sette profughi. “E non escludiamo - dice Fabrizio -, altri viaggi”.
Sotto, uno dei du furgoni taxi carico di aiuti