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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ucraina, sfila la piazza della sinistra: “Sì alla pace, no all'invio di armi. Né con Putin né con la Nato” / FOTO

Sfila il corteo indetto dall'assemblea cittadina 'Firenze contro la guerra', ci sono Arci, Cgil, collettivi, centri sociali e bandiere con falce e martello

'No ad ogni guerra, no ad ogni imperialismo, no ad ogni nazionalismo, né con Putin né con la Nato', 'No Putin, No Nato, uniti per la pace', 'Il nemico è in casa nostra. Guerrafondai, padroni, governi, non pagheremo noi la vostra guerra'.

Sono i contenuti di alcuni degli striscioni esposti nella serata di oggi, al corteo cittadino indetto dall'assemblea cittadina 'Firenze contro la guerra' per chiedere di fermare le ostilità in Ucraina e contemporaneamente dire no all'invio delle armi a Kiev, come invece deciso dal parlamento italiano.

E' una piazza, quella di oggi, che racchiude tante sigle della sinistra fiorentina, da Potere al Popolo a Rifondazione comunista, passando per Arci, Anpi, Cgil, collettivi, il centro sociale Cpa, La Comune.

Una piazza che chiede la pace ma che si distingue da quella di domani, sabato, in Santa Croce, chiamata a raccolta dal sindaco Dario Nardella e che vedrà aderire decine di città in tutta Europa.

“Chiediamo di non inviare armi e di utilizzare tutti gli strumenti della diplomazia perché gli Stati europei non hanno alcun interesse ad avere un conflitto in Ucraina ed un accordo con la Russia è possibile. La piazza di domani invece è molto ambigua e noi non ci saremo, perché dentro c'è di tutto, con il Pd che ha chiesto di inviare le armi. Addirittura inizialmente Letta (il segretario dem, ndr) voleva inviare soldati in Ucraina, sarà una piazza che cerca di ripulire la coscienza al governo”, spiega Lorenzo Alba, militante di Potere al Popolo.

“Dobbiamo fermare questo massacro che rischia di travolgere tutto il mondo, ma la risposta deve essere la diplomazia, non l'invio di armi, che devono tacere. Non c'è giustificazione per l'azione di Putin, ma non si capisce perché non si possa affermare che l'Ucraina non entrerà nella Nato”, aggiunge Massimo Torelli, portavoce di Firenze città aperta.

'Non una base, non un soldato per la guerra imperialista', si legge nello striscione del Fronte della gioventù comunista, dove campeggia una delle diverse falci e martello che sfilano in corteo. Centinaia le persone in piazza.

“Siamo contrari alla guerra ma anche all'invio delle armi all'Ucraina, perché l'invio significa creare un filo rosso per cui si accetta la logica della guerra. Se le armi si producono poi le armi si usano. Dobbiamo invece lottare perché la guerra cessi e si apra una trattativa”, le parole di Vania Bagni, presidente dell'Anpi provinciale.

Il documento che convocava la manifestazione “condanna fermamente l'aggressione della Russia all'Ucraina” e nello stesso tempo afferma la “ferma contrarietà a qualunque espansione della Nato, che provoca tensioni e conflitti in Europa come in altre parti del mondo, Nato che ha continuato ad allargarsi verso l'est Europa nonostante gli accordi presi dopo la fine del Patto di Varsavia”. “L'intensificarsi dello scontro armato – si legge ancora - porterà profitti enormi solo all'industria bellica”. Del resto in molti, intervenendo al megafono e sfilando per il centro, da piazza San Marco fino a piazza Strozzi, sottolineano come anche questa guerra sia una fonte di enormi profitti per l'industria bellica. Al costo di chissà quanti morti.

“Come diceva Gino Strada, siamo anche pacifisti, ma sostanzialmente siamo contro la guerra. No all'invio delle armi, perché l'unica certezza è che le armi portano alla morte”, dice Rossella, 58 anni.

“Siamo convinti che le armi non vadano vendute, a differenza del Partito democratico. Inoltre il Pd è convinto che serva un ruolo attivo della Nato, mentre noi siamo convinti che il Patto atlantico sia anacronistico e vada superato, pur concordando sul fatto che questa invasione russa sia criminale”, marca le distanze Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra progetto comune, che pure sarà presente anche nella piazza di domani.

In piazza anche Victoria, donna russa che ha portato in corteo due bimbe piccole perché “sono solidale con il popolo ucraino. Li considero miei fratelli, parliamo la stessa lingua e non giustifico nulla di questo omicidio di massa che sta accadendo”. Infine un gruppetto di studentesse americane con i cartelli 'No war'. “Sono iscritta a 'Global studies' - dice la 19enne Adeline, circondata da alcune amiche -, e sono qui in solidarietà con il popolo ucraino”.

Domani dunque in scena l'altra piazza, quella di Santa Croce, dove si attendono 10mila persone e con la quale potrebbe collegarsi via video il presidente ucraino Zelensky.

FOTO - Ucraina: "Sì alla pace, no all'invio di armi"

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