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Emergenza umanitaria

Ucraina, l'impegno del Meyer tra medici al fronte e primi bimbi arrivati: “Noi in prima linea, pronti ad accoglierli”

Al pediatrico fiorentino arrivati i primi sei bambini, un piccolo con epilessia ha fatto tutta la traversata in ambulanza

Anche il Meyer è in prima fila sul fronte ucraino. Non solo metaforicamente e non solo accogliendo i piccoli bisognosi di cure, ma con una équipe inviata a Rzezsow, in Polonia, nei pressi del confine con l'Ucraina, dove è stato allestito un grande campo profughi.

“Siamo presenti con un chirurgo, una pediatra e un infermiere. Hanno dato il cambio ai colleghi del pediatrico Gaslini di Genova e rimarranno là l'intera settimana”, spiega il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini, che venerdì sera ha accolto i primi bimbi con patologie oncologiche fuggiti dalla guerra.

“Al momento abbiamo ricoverati sei bambini, quattro malati di cancro, tra i tre e gli undici anni, uno con epilessia e un bimbo poco più che neonato”, prosegue Zanobini.

Quasi tutti sono arrivati in aereo, con un volo organizzato dalla protezione civile nazionale. Arrivo a Pisa e da lì trasferimento a Firenze. Ma il bimbo malato di epilessia, di 10 anni, si è fatto tutta la traversata con la famiglia in ambulanza.

“Un viaggio di 24 ore, era stremato”, racconta il direttore generale del pediatrico. Le difficoltà sono tantissime. “Sono persone fuggite dalla guerra velocemente, hanno portato con loro pochissime cose. Ci sono problemi di lingua, spesso non ci sono le cartelle cliniche e ricostruire la storia dei piccoli pazienti non è facile, senza considerare che la guerra porta danni fisici ma anche psicologici”. Le madri possono stare accanto ai bimbi ricoverati, mentre agli altri familiari non è consentito e, se non finiscono da parenti o amici, vengono presi in carico dal sistema regionale di accoglienza.

“La situazione è drammatica. I nostri medici in Polonia ci raccontano di una situazione difficilissima, sconvolgente, dove, tra tante organizzazioni mobilitate, regna anche molta confusione. Il ruolo dei nostri medici è fondamentale perché si occupano non solo di prestare le prime cure ma anche di decidere la priorità nell'indirizzare i piccoli pazienti verso gli ospedali pediatrici, in base allo stato clinico”, prosegue Zanobini.

I profughi in fuga dalla guerra, stima l'Onu, sarebbero già 10 milioni. In grandissima parte donne e bambini. “Proprio per questo - conclude Zanobini -, ci aspettiamo molti nuovi arrivi, sia attraverso i canali messi in piedi dalla protezione civile che attraverso altre vie. Sicuramente arriveranno famiglie che con mezzi propri ci porteranno i bimbi. Siamo pronti ad accoglierli”. Anche il Meyer, a modo suo, è al fronte.

Sotto, il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini

Il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini-2

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